Al PalaShark è grande attesa per l’arrivo di Brescia, per la semifinale Play-Off di LBA. Avversario tutt’altro che morbido, reduce dal convincente 3-1 nei quarti di finale contro Trieste. Una stagione clamorosa per la Leonessa, al di là dei pronostici, che in panchina come direttore d’orchestra annovera Peppe Poeta (tanti anni da big quale giocatore al massimo livello) quale head coach. Il roster dei lombardi è forse non lunghissimo a livello di rotazioni, ma il quintetto a disposizione ha talento, esperienza e punti di riferimento offensivi ben individuati. Oltre che quoziente cestistico di primo livello. In primis Amedeo Della Valle, guardia da anni gran protagonista delle classifiche dei marcatori nostrane, a suon di “ventelli”. Non molto atletico, e neanche gran difensore, la sua specialità rimane il tiro dai 6.75 (38.2% da tre su oltre 6 tentativi a match) e la grande abilità a subire falli (3.6 ad uscita). Pericoloso il pick and roll con Bilan. I suoi numeri: 15.5 p.ti, 90% ai liberi (mani di seta), 3.4 assist per gara, segno che vede bene anche i compagni. Miglior ITA di LBA. Con l’esperto “5” Miro Bilan formano “la coppia” da cui andare in attacco. Anche lui poco atletico ed attaccabile in difesa sul pick and roll, ma decisamente un manuale dei movimenti in post basso, capace da lì di segnare in ogni modo, prendersi tanti falli e, sui raddoppi, scaricare assist sublimi ai compagni. Non pericoloso invece al tiro da fuori. Viaggia con 15.1 p.ti, 5.3 falli subiti, 57.5% da due, 9.8 rimbalzi e 3.6 assist di media. “Doppia Doppia” certa, nonostante qualche guaio ai liberi (57.5%). Proprio in area troviamo anche Maurice Daly Ndour che è attaccante di razza, che si affida sia al post basso ma può anche partire in palleggio fronte a canestro, così come colpire dal mid range. Poco uso del tiro da fuori. Per lui 9.8 p.ti, 55.5% da due, 5.4 rimbalzi e una stoppata di media, segno delle sue doti atletiche e da intimidatore. Altro big Nikola Ivanovic, playmaker e leader emotivo della squadra, cui affidarsi nei momenti caldi del match. Grande capacità di mettere in ritmo i compagni, a suon di assist, può al contempo mettersi in proprio, sia in uno contro uno che dalla distanza, dove pregevole è il 37% da tre (su 5 tentativi). Aggiunge 13.8 p.ti, 4.5 falli subiti, 57.1da due, 3.8 assist di media. Jason Burnell è un 3 che dispone di atletismo, velocità, doppia dimensione anche se è prevalentemente un esterno che fa male in transizione e in post basso contro avversari più leggeri, potendo comunque colpire sia col tiro da fuori che mettendo palla a terra, in 1c1. Doppia cifra anche per lui. Per lui 12.1 p.ti, 58.6% da due, 37.3% da tre (pur su pochi tiri), 4.6 rimbalzi, dove può dare una grossa mano. Può giocare anche da 4 atipico. Oltre i 10 anche la guardia-ala Demetre Rivers, USA che può giocare tre ruoli (dal 2 al 4), capace di strisce importanti, soprattutto affidandosi al suo proverbiale tiro dai 6.75. Non ama attaccare il ferro, affidandosi alle doti balistiche, soprattutto nei finali di match. A referto con 11 p.ti, un eccellente 42.9% da tre (su oltre 4 tentativi), 3.2 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Perimetrale. Può andare in striscia. Altro esterno importante (sia play che guardia) è Chris Dowe che scrive in stagione 7.7 p.ti, 51.6% da due, 36.4% da tre (soluzione che non usa più di tanto pur risultando efficace), 2.8 rimbalzi e 2.1 assist a match. Bravo in avvicinamento a canestro ed a subire fallo, grazie anche alla sua notevole (per il ruolo) struttura fisica. Altro play, David Reginald Cournooh, migliorato nel corso degli anni al tiro da fuori (37.3% da tre), soluzione che usa in prevalenza. Poco incline invece a buttarsi dentro, poiché predilige giocare per i compagni, dando ordine (4.1 p.ti, in oltre 14’ di impiego medio). Poco spazio invece nelle rotazioni per l’ala, ex Trapani, Joseph Mobio e l’esperta guardia Giancarlo Ferrero, anch’egli con trascorsi granata.
Salvatore Barraco