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Shark, in semifinale è 0-3 con Brescia. Stagione finita.

Semifinale play-off di LBA, Trapani esce sotto i colpi della Leonessa Brescia, che chiude la serie con lo sweep, oltretutto espugnando per due volte il PalaShark che, invero, era inviolato da ben sette mesi. Pronostici così totalmente ribaltati, poiché gli addetti ai lavori ritenevano  un perentorio 3-0, o tutt’al più 3-1, ma in favore dei granata di Repesa, anche in virtù del 2-0 Shark in regoular season. Le due gare del PalaShark sono sembrate un copia incolla, poiché Brescia ha sempre mantenuto sia la testa del punteggio ma, soprattutto, il controllo della gara, e quando vistasi avvicinare ha sempre costruito una buona azione per creare un tiro aperto, a ridarsi inerzia al match, e vanificare le velleità di sorpasso di Notae e soci. Alcuni dettagli tecnico tattici hanno contribuito a girare la serie in favore dei ragazzi di Peppe Poeta, mettendola subito in salita per i granata. Lo short roll di Ndour, di fatto, si è rivelato un rebus irrisolvibile per Trapani, sin dal finale di Gara 1, quando con tre piazzati consecutivi dal tiro libero il lungo Germani ha vanificato la veemente rimonta dei granata. Che non hanno trovato l’antidoto neanche nella successiva partita, ove si pensi che il 4/5 di Poeta ha chiuso con 17 p.ti, frutto di uno strabiliante 7/8 da due, quasi sempre aprendosi sul gomito in lunetta per colpire dal mid range dopo aver portato il blocco al palleggiatore. In particolare quando Ndour veniva schierato da 5, nel quintetto più atletico/difensivo di Brescia. Trapani ha poi subitole collaborazioni/letture offensive di Brescia, con quest’ultima che ha dimostrato tanto quoziente cestistico, soprattutto nei tre big, Della Valle, Bilan e Ivanovic. Il pick and roll tra i predetti piccoli ed il lungo Bilan ha fatto parecchi danni nelle fila granata. Non tanto perché poi a far male siano stati i giocatori coinvolti nel gioco a due, ma perché da lì, con la difesa di Trapani costretta a chiudere l’area o raddoppiare il palleggio, sono scaturiti, con un ottimo lavoro di sponda dei compagni, una serie di tiri aperti dall’angolo che hanno quasi sempre punito Trapani, anche nei momenti cruciali, in particolare nelle rimonte. Brescia ha così tirato dai 6.75 in maniera sublime, vicina al 50% in gara 1 e con 45.5% in gara 2 (10/22), ciò perché ha costruito tiri buoni, aperti. Gli Shark hanno messo tanta aggressività sulla palla, ma poi si sono trovati a rincorrere gli extra pass di Brescia. Infine scarseletture, e poca pazienza, in attacco per Notae e soci. Trapani ha fatto bene quando, soprattutto da palla recuperata, è riuscita a correre e così trovare canestri facili. Meno bene invece nell’attacco ai 24’’, e le cattive percentuali da tre (insolite data la RS da quasi 40%) non sono state certo un caso, ben sotto il 30% sia in gara 1 che 2, quando gli Shark hanno chiuso con 7/29 (24.1%). Pochi tiri aperti dai 6.75, che invece in RS sono stati linfa vitale per i granata, creati dal penetra e scarica di Robinson o Notae che, battendo il proprio uomo, richiamavano gli aiuti difensivi, e da lì gli scarichi per un tiro dal lato debole. Oppure i tiri dalla distanza in transizione, con spazio. Tiri aperti, migliori percentuali. Nelle due gare casalinghe di semifinale, invero, la scelta di Brescia di “levare” la mano sinistra a Robinson, e JD Notae che spesso è andato proprio dove la difesa lo aspettava con la trappola degli aiuti, han fatto si che si creassero meno tiri buoni, di conseguenza più tiri forzati, così più basse le percentuali di riuscita. Unito al fatto che Trapani ha corso meno del solito, ed anche da tale situazione son venuti fuori pochi buoni tiri da 3. Cadendo nella trappola di tirare con chi, invece, è stato “battezzato” da coach Poeta. Chiaro che le due sconfitte al PalaShark abbiano indirizzato la serie, così in gara 3, in quel di Brescia, non è bastata una Trapani che ha prodotto la migliore gara delle semifinali, prendendo vantaggio subito, mantenendo la rotta durante la rimonta /sorpasso di Bilan e soci, poi sul finale di nuovo rimettendo la testa avanti, sul +2, con la tripla di Robinson a 2’ dalla fine. Lì il 6-0 dei padroni di casa ha di fatto chiuso il match, complice qualche libero sbagliato di troppo dai granata. Non è bastato, per la prima volta nella serie, costringere Brescia sotto il 50% da due ed il 30% da tre, poiché l’aggressività difensiva, di contro, ha prodotto 50 tiri liberi per Della Valle e compagni, a fronte degli appena 24 concessi a Trapani. E ciò, in una gara equilibrata, ha certamente costituito una discriminante. In ogni caso, Brescia va in finale meritatamente, per quello visto nell’arco delle tre partite, ora ad attenderla Milano o Bologna. Per Trapani, si chiude un’annata strabiliante, contaddistinta da un basket di notevole qualità come dimostrano i primi posti nei relativi indici (punti realizzati, valutazione di squadra, assist, palle recuperate, percentuali dal campo), il secondo gradino raggiunto in classifica al termine della RS e quel tifoso granata che ha colorato di entusiasmo e calore sia il PalaShark ma anche tutti i palazzetti d’Italia.

Salvatore Barraco

Trapani, si ricomincia con immutate ambizioni ma qualche problema in più . . .  

Bisogna far meglio del deludente undicesimo posto della scorsa stagione e, per voce del patron, ambire senza indugi alla promozione in serie B. A rendere complicato quest’obiettivo concorrono la penalizzazione di otto punti in classifica da scontare nel campionato che va ad iniziare e la definizione della rosa di prima squadra 2025/2026, di non semplice ed immediata realizzazione.

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