La Trapani Shark è ai dettagli per chiudere il roster per la stagione prossima, di certo impegnativa, ove si pensi che, oltre che la LBA, vi sarà anche la prestigiosa cornice europea della BCL. Probabile si cerchi di replicare un basket scintillante, cavalcando la transizione, aumentando numero dei possessi, ritmi e punteggio. La costruzione del settore “piccoli” ne appare un chiaro indizio. Persi Justin Robinson e Galloway, per diversi motivi, sono stati sostituiti da Ryan Arcidiacono e Jordan Ford. Il primo con una carriera NCAA di spessore ai Wildcats di Villanova e un buon quadriennio (2017-2021) ai Chicago Bulls in NBA. Il secondo reduce da una super stagione a Trento quando, pur entrando da “sesto” uomo, è riuscito a mettere a referto ben 17 p.ti di media in poco più di 20’ di utilizzo. Andando alle caratteristiche tecniche, si tratta di due play-guardia, di certo più regista Arcidiacono ed, al contempo, più guardia Ford, nonostante possa evidentemente “portare” palla. Due esterni tecnici, dalle grandi capacità balistiche, che potranno spingere e farsi trovare pronti in transizione, anche sugli scarichi. Forse meno atletici dei loro predecessori, e che potrebbero pagare qualche miss match difensivo contro squadre più fisiche. Ma adatti ad un gioco di corsa, dove sfruttare i primi secondi dei 24’’ sarà imperativo. Decisivo sarà il ruolo del confermato JD Notae che, tra i piccoli, è quello deputato ad aprire le difese col suo uno contro uno, richiamare gli aiuti difensivi e, così, creare extra pass per i compagni. Tre under size che in alcuni tratti potranno anche giocare assieme (con l’opzione della sentinella difensiva Rossato, pronto in attacco a colpire sugli scarichi) ma che, per larghi frangenti, dovranno fare spazio o a Petrucelli o al nuovo Timmy Allen che arriva da una grande stagione (ad oltre 20 p.ti di media) ad Ostenda nella BNXT League, di certo una lega di seconda fascia ma dalla quale negli anni scorsi sono arrivati Darius Thompson e Miles Cale. Ed invero quando dimostri si saper fare canestro (anche in BCL), difficile dimenticarsi come si fa in Italia! Il suo ruolo sarà decisivo, poiché tra gli esterni è quell’ala che può, al contempo, garantire qualità realizzativa e maggiore fisicità. Cappelletti poi, prelevato da Sassari (stagione quasi in doppia cifra di media), partirà un po’ dietro nelle gerarchie, pronto però a dare alla squadra qualità ed energia nei 15’/20’ di utilizzo, grazie alla sua capacità di creare dal palleggio (anche per gli altri) e colpire in arresto e tiro dalla media. Utile anche quando JD avrà bisogno di resettare in panchina e non si vorrà rinunciare alle capacità di guardia di Ford o Arcidiacono. Andiamo al reparto sotto le plance. Detto che Alibegovic rimarrà inamovibile nel ruolo di 4 titolare, poiché uno dei pochi lunghi davvero capaci di colpire dai 6.75 ma, allo stesso tempo, di essere pericoloso in post basso, va detto che nel ruolo di ala pivot è stato firmato Matthew Hurt, altro USA con carriera universitaria di primo livello, a Duke, dove di certo sulla tecnica si lavora come pochi altri. E non a caso Hurt è un lungo atipico, con tiro da fuori da esterno, capace di aprire il campo sul pick and pop. Può dare una mano anche dal mid range (o in post up) ma rimane prevalentemente un lungo fronte a canestro. Interessante capire quanti minuti lui e Alibegovic giocheranno assieme, si in quintetti atipici (che rischiano qualcosa a rimbalzo) ma tremendamente imprevedibili e tecnici, di difficile lettura per le difese avversarie. Campo aperto, e tanto spazio per le guardie per buttarsi dentro in area, poiché i dirimpettai di Alibegovic ed Hurt non possono di certo lasciargli spazio. E nel suo ultimo campionato in Australia, proprio Hurt ha dimostrato di segnare con costanza, in un torneo che ripropone proprio lo stile di gioco cui aspira Trapani. Eboua sarà il cambio del 5 titolare, forte dello scorso finale di stagione quando è cresciuto enormemente, sia in termini di rendimento che, soprattutto, di convinzione. Interessante capire, come sembra, chi Trapani recluterà come ulteriore straniero esterno (per avere la scelta tra sette). Verosimile pensare che si possa andare su un giocatore più strutturato fisicamente, che possa giocare anche i miss match in post basso e, soprattutto, non subirli in difesa, dove già, da questo punto di vista, il reparto guardie, come detto, è under size. Un 3 puro sui 2 metri, che sarebbe in grado di cambiare sui lunghi avversari ed, al contempo, dare una mano a rimbalzo, pur non rinunciando alla capacità di correre il contropiede. Insomma, un esterno meno tiratore, più di energia. Ma se si è fatto il nome di Denzel Valentine (prossimo però a firmare a Venezia) chissà che non si viri su un altro fromboliere, per esasperare quel basket di corsa e di talento che tanto ha dato agli Shark nella passata stagione. Decisivo invero sarà il sostituto di Horton (sempre in granata ma con la Reyer) che, possedendo caratteristiche uniche (letture con anticipo delle mosse avversarie, soprattutto in difesa; in attacco poi un pivot dagli sprechi zero, capace di giocare negli spazi, oltre che sul pick and roll), ciò porta a pensare si possa virare su un 5 più dominante in post basso, più atletico e forte fisicamente. Che possa garantire pericolosità anche in situazioni statiche o da isolamento. Non essenziale che abbia tanti punti nelle mani (di talento ce n’è già in abbondanza) ma fondamentale che possa garantire il controllo dell’area colorata e dei rimbalzi, base per poter correre il parquet. Curioso anche capire come Trapani vorrà coprire il ruolo 12esimo ITA a referto, che probabilmente sarà un giocatore di complemento, in ogni caso utile per la gestione (anche quotidiana) del doppio impegno. Di certo le ambizioni degli Shark restano immutate, per una squadra che pare poter replicare lo scorso eccellente torneo.
Salvatore Barraco
