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Al PalaShark arriva Treviso, per continuare a sognare.

Quint’ultima giornata di LBA, al PalaShark domenica 13 aprile arriva un avversario in difficoltà, quella Treviso che, in panchina, presenta Frank Vitucci quale head coach Il roster della Nutribullet è comunque in posizione tranquilla in chiave salvezza, e dispone di tanti uomini dallo spiccato talento individuale, in particolare nel reparto esterni. In primis Bruno Mascolo, playmaker con punti nelle mani. Non particolarmente atletico, la sua specialità rimane coniugare la capacità di mettere in ritmo i compagni con quella di mettersi in proprio. Non grandi percentuali dal campo, ma in arresto e tiro, soprattutto dalla media, può far  male. Capace del “ventello”, viaggia in doppia cifra di media. Buoni numeri finora per lui, con 10.4 p.ti (46.2% da due, 20.3% da tre), 3.5 rimbalzi e 4.5 assist di media. Anche il “5” Pauly Paulicap sta facendo bene, però nel pitturato con la sua capacità atletica e forza fisica devastante. Non ha raggio da tre ma è verticale (anche se non troppo tecnico) è tirare lì sotto è un problema contro le sue leve. Finora 9 p.ti, 2.9 falli subiti, un discreto 55.4% da due (la dunk è di casa), 7.1 rimbalzi e più di 1 stoppata di media. Proprio in area troviamo anche il veterano Francesco Pellegrino che ha centimetri, e si affida in prevalenza al post basso, dove vanta buone soluzioni. Può tirare dalla media fronte a canestro, anche se non è certo il biglietto da visita. I numeri (1.8 p.ti col 40% da due, 2.1 rimbalzi in 8’) risentono dell’impiego limitato ma nel pitturato è una presenza. Attaccabile in difesa sul pick and roll, poiché lento di piedi. Lo specialista JP Macura è invece il tiratore in uscita dai blocchi (anche fuori equilibrio) senza troppi eguali. Raramente attacca il ferro ma, dai 6.75, è capace di strisce importanti (10.7 p.ti col 58.9% da due ed il 38.4% da tre). Perimetrale, le mani sono senz’altro educate. Poco apporto nella costruzione del gioco. Osvaldas Olisevicius dispone di doppia dimensione anche se è prevalentemente un giocatore fronte a canestro, che apre il campo, potendo colpire col tiro da fuori ed, anche, mettendo palla a terra, in 1c1, contro avversari più grossi e lenti. Contro avversari più piccoli invece li può portare in post basso. Viaggia con 17.1 p.ti, 4.4 falli subiti, 49.6% da due, un eccellente 42.3% da tre (su 5 tentativi di media), 4.1 rimbalzi, 2.1 assist a match, segno che vede bene anche i compagni. Mani di seta, come dimostra il 90% ai liberi. Tecnica individuale da manuale. Pericolo pubblico sul pick and pop. Spesso in quintetto  l’ala Jordan Caroline, che può giocare due ruoli (3 e 4). Si affida ad un fisico di notevole stazza, che lo aiuta a rimbalzo ed in post basso. Ha tiro anche dai 6.75. Meno temibile in uno contro uno, non essendo particolarmente veloce. Per lui 9.7 p.ti (40.4% da due, 40% da tre) e 5.7 rimbalzi per gara. Classico alla round. In cabina di regia troviamo anche D’Angelo Harrison, forse più guardia, che non sempre è efficace nel costruire per i compagni; ha di sicuro buone mani (10.8 p.ti con il 52% da due ed il 32.1% da tre, soluzione che usa maggiormente), e può dare un contributo a rimbalzo (3.3) in virtù di notevole struttura fisica. Molto alterno in fase realizzativa, e non sempre con la giusta energia sul parquet. Ky Bowman è il go to guy con tanti punti nelle mani, poiché ama prendersi tiri anche a giochi rotti, grazie ad una indubbia confidenza col canestro. Pericoloso sia in sospensione da tre sia in arresto e tiro dalla media, dopo essersi creato spazio col ball handing. Meno efficace fino al ferro, poiché paga qualcosa fisicamente. A referto con 15.7 p.ti, un pregevole 45.2% da tre (su più di 5 conclusioni di media), 3.7 rimbalzi, 3.5 assist a volta, segno che crea anche per la squadra. Se va in striscia son dolori, in particolare dalla distanza. Talento puro. Il 4 Andrea Mezzanotte non ha struttura atletica imponente, ma in attacco può dare una mano con la sua tecnica di livello, anche da fuori dove dispone di notevole tiro. Balbettante rimbalzista per il ruolo, la sua aggressività non sempre è ai massimi livelli. I suoi numeri: 4 p.ti, 12’ di parquet, 62.9% da due, un super 41.2% da tre, 1.9 rimbalzi. Mani che lo aiutano al tiro (anche dalla media fronte a canestro) grazie ad una pulizia di esecuzione ottimale, di contro poca voglia di buttarsi in area. L’ala pivot Valerio Mazzola può dare minuti (13’) da 5 atipico che apre il campo con il suo tiro da fuori, arma che usa in prevalenza, sfruttando l’ottima tecnica individuale (2.4 p.ti, 31.8% da tre, 1.1 rimbalzi), ma soffre se attaccato in velocità ed, in fase offensiva, in area lo si vede di rado; mentre la guardia David Torresani è pronto a portare energia e difesa, garantendo pressione sulla palla ed, all’occorrenza, qualche tiro dai 6.75 (1.8 p.ti in 10’).

Salvatore Barraco