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Altro pari con rammarico, ma i segnali sono buoni . . .

A Licata il Trapani sforna una prestazione simile a quella di Aversa; pur con un organico ridotto all’osso dalle partenze e dagli infortuni , disputa una gara di spessore. Non concretizziamo ancora una volta le occasioni che potevano darci una meritata vittoria. Adesso sotto con la Vibonese , ospite domenica al Provinciale (ore 14,30).

Il destino dei granata in questa stagione si gioca su due ambiti, quello societario e quello agonistico .

Sono ambiti fra loro collegati e che devono procedere di pari passo, se si vuole condurre la rimanente  parte di campionato in tranquillità, evitando sgradevoli sorprese.

Da un lato c’è la squadra, che privata di gran parte dei “senatori” pare avere trovato un rendimento ed una coesione migliori : i ragazzini giocano meglio e con maggiore impegno agonistico rispetto a coloro che spesso,  sia pure titolati, avevano deluso ampiamente le attese.

Merito di chi è rimasto ma soprattutto dell’allenatore, che ha dato una identità di gioco a questa squadra, trovando calciatori disponibili a seguirne i precetti e soprattutto disponibili al sacrificio in funzione della prestazione.

Le ultime due trasferte contro Real Aversa e Licata ne sono l’esempio più lampante; anche se non si è vinto, i granata hanno sfornato delle buone prestazioni, che lasciano intravedere altrettanto buoni segnali di crescita.

Peccato per gli errori di conclusione a rete, per qualche sbavatura difensiva e per la mancanza di un calciatore lì davanti che sfrutti al meglio le occasioni che la squadra produce.

Ma i granata nelle ultime due gare hanno sempre dato l’impressione netta di tenere bene il campo e di comandare il gioco per larghi tratti dell’incontro.

Semmai, c’è da rilevare che cominciamo ad essere corti di organico. A seguito delle recenti partenze e delle recenti esclusioni dalla rosa di prima squadra, siamo contati nel reparto dei difensori centrali, dove ne sono rimasti solo tre e dunque ce ne vorrebbe almeno un quarto; siamo altrettanto  contati in attacco, dove dobbiamo spesso avvalerci dei 2004 e dei 2005, se viene a mancare qualcuno dei più grandi, vedi  Mascari; ed anche a centrocampo, se si  infortuna  qualcuno, vedi Matese, Giuffrida e Marigosu, abbiamo seri problemi a trovare un play di ruolo, se non adattando  qualche altro centrocampista in quel ruolo.

E qui la palla passa alla società, che a fronte delle numerose partenze dovrebbe fare arrivare a Trapani almeno tre rinforzi, uno per ruolo, così da stare tranquilli da qui a fine stagione.

Lo farà ? Nè ha la possibilità ? Sono domande che attendono risposta, anche perché il distacco dalla zona play out non è che sia così ampio, tre soli punti, sia pure con una gara da recuperare.

Certo, a sentire le ultime dichiarazioni del Presidente, Marco La Rosa, l’unica cosa certa è il forte ridimensionamento dell’organico e delle spese.

Quella conferenza stampa del 3 Dicembre scorso era molto attesa, perché un po’ tutti desideravamo chiarezza sul futuro del Trapani.

Il Presidente però, a mio avviso, più che chiarire ha tentato di rassicurare, di dissipare ogni preoccupazione, lasciando peraltro aperta per il futuro più di una soluzione.

“ Preferirei essere io l’anno prossimo quello alla guida di un Trapani, che dovrà lottare per vincere il campionato “.

Perché ? Ci sono possibilità che non sia lui il Presidente l’anno prossimo ?

“ Il nostro obiettivo è quello da qui a Giugno di ridurre a zero centesimi i debiti della società, così da programmare poi un campionato vincente l’anno prossimo.

Poi, da qui a giugno possono accadere tante cose, che arrivino gli arabi, gli sceicchi . . . il Trapani per l’anno prossimo già interessa a molti “.

E sulle possibili trattative di cessione della società :

“ Finora non ho parlato con nessuno, anche perché non è il momento”.

Che significa ? Che quando il momento dovesse arrivare, parlerà di cessione ? E con chi ?

In ogni caso, ridurre a zero i debiti da qui al 30 giugno non è solo un modo per risparmiare risorse da investire poi l’anno prossimo per vincere il campionato.

È, soprattutto, un modo per aumentare il valore reale delle quote sociali e realizzare una plusvalenza in caso di cessione delle stesse, in un quadro in cui a giugno comprare una società sana come il Trapani potrebbe essere un’operazione appetibile per più di qualcuno.

Quindi nel suo discorso ci sta tutto. Qualunque possibilità è contemplata.

E del resto che il Presidente volesse guadagnare tempo e mettersi nelle condizioni di lavorare in piena tranquillità è confermato dalle sue dichiarazioni sul futuro di questo campionato a livello squadra :

“ Assieme all’allenatore vogliamo creare da qui alla fine della stagione uno zoccolo duro di calciatori, su cui innestare in estate qualche rinforzo mirato per vincere il campionato l’anno prossimo. Se la squadra giocherà bene e guadagnerà almeno l’accesso ai play off, anche il Mister potrebbe rimanere ed essere lui alla guida della squadra per l’anno prossimo”.

Quindi, da qui a fine stagione, compiuti gli opportuni passi di mercato, si lavorerà in tranquillità senza alcun altro obiettivo che migliorare l’attuale posizione in classifica.

“Preciso che la rosa di prima squadra sarà ridotta da 28 a 22 calciatori e che alcuni calciatori che partiranno non saranno sostituiti, mentre altri si”.

Parole chiare per il “piano B”, una volta fallito l’obiettivo primario di vincere il campionato già quest’anno.

Ma perché aspettare solo adesso a dirlo ?

Perché, fin da quest’estate, quando il sottoscritto chiese al Presidente cosa sarebbe accaduto se il Trapani non avesse vinto il campionato, lui non disse nulla ?

Perché quando gli chiesi se avesse intenzione di investire allo stesso modo l’anno successivo per ritentarci, non mi rispose ?

Probabilmente perché adesso, col mercato aperto, non è più possibile sottacere l’obiettivo del   ridimensionamento finanziario, resosi necessario dalla prematura uscita dei granata dalla lotta per il primato.

Probabilmente, in estate, sarebbe stato deludente affermare che, in caso di fuga del Catania, la società avrebbe ridimensionato gli obiettivi e dunque, anche a volerlo pensare, la società aveva ritenuto in quel momento di glissare, per non disperdere l’entusiasmo iniziale.

Certo, La Rosa fin da allora avrebbe potuto rassicurare l’ambiente, aggiungendo che ciò che fosse stato risparmiato quest’anno sarebbe stato speso la stagione successiva per ritentare di vincere il campionato.

Eppure il Presidente non lo disse, limitandosi ad affermare che le coperture finanziarie per questa stagione c’erano tutte (ma i calciatori intanto sono creditori di due mensilità arretrate).

Averlo detto adesso, invece, ha consentito al Presidente di muoversi in un arco temporale di 6 mesi in cui ci potrà stare di tutto:

dalla programmazione del prossimo campionato da protagonista, alla cessione della società al miglior offerente. Senza escludere niente in mezzo, anche un affiancamento di altri imprenditori.

Come si vede, è un panorama abbastanza vasto di possibilità, ciascuna delle quali percorribile.

E ciò del tutto a prescindere da ciò che lo stesso La Rosa vorrà fare a titolo personale:

rimanere senza una società, tenersi il Trapani o andare da qualche altra parte, circostanza quest’ultima al momento smentita dal Presidente.

Quindi non darei per scontato nulla, men che meno che La Rosa rimarrà alla guida del Trapani anche la prossima stagione.

Rimane peraltro il mistero su chi farà il mercato invernale:

“ non saranno istituzionalizzati i nomi del Ds e del Dg. Collaborano con noi per senso di appartenenza  e disinteressatamente il Dr.Lipari e Peppe Carbonaro”.

Già, peccato che non ci ha spiegato con quali compiti e con quali funzioni. Nè qualcuno glielo ha chiesto.

Infine il Mister :

“potrà fare dei nomi di possibili rinforzi ma dovrà confrontarsi con le possibilità di spesa della società”.

Ci vediamo a Giugno quindi, sperando al momento solo nella squadra e in Monticciolo . . .

Francesco Rinaudo