DAL NOSTRO INVIATO A PIACENZA – E adesso la storia si scrive a Trapani. Per la promozione in B, per una favola sportiva, che solo ad inizio stagione sembrava impossibile da immaginare, figuriamoci da scrivere e che invece adesso è lì, quasi ultimata.
Manca solo l’ultimo paragrafo, quello decisivo, così da poterla raccontare per anni ed anni ai più piccoli, per farli innamorare di questo sport ma soprattutto di questa maglia, quella granata…
Ed a scriverla saranno chiamati in molti.
La squadra innanzi tutto, a cui va il merito di essersi scoperta forte e competitiva ad onta di tutti gli osservatori della serie C; il suo Mister, Vincenzo Italiano, partito anni fa da Ribera con pochi spiccioli in tasca ma con tanti sogni da realizzare e che ora prova ad aggiungere un’altra perla a quelle già ottenute nella sua fulgida carriera di calciatore;
il suo Direttore sportivo, Raffaele Rubino, artefice della costruzione di quest’organico, troppo frettolosamente esautorato dal suo ruolo, tralasciando con superficialità il peso e l’importanza che ha avuto nell’exploit della squadra di quest’anno e di quello che tuttora ha nello spogliatoio.
Tutto lo staff tecnico e medico, che ha affiancato l’allenatore, a cominciare da Stefano Firicano e senza tralasciare alcuno dei suoi componenti.
I tifosi granata, a cominciare dai ragazzi della curva, che ci sono sempre stati, fin dall’esordio in Coppa dello scorso fine Luglio con il Campodarsego (con l’accento sulla “a”) e che mai hanno lasciato da sola la squadra.
Perché ci sia un lieto fine però bisognerà battere il Piacenza, con ogni energia residua a disposizione, con le unghie e con i denti, se necessario ma usando calma e testa, concentrazione e lucidità.
Non sarà facile perché gli avversari sono forti e pericolosi anch’essi e sanno far male in contropiede. L’arma migliore per disinnescarlo sarebbe quella di segnare noi per primi.
Ma proprio la gara di andata mi induce ad un cauto ma concreto ottimismo. Così come il Catania, noi proprio in casa dell’avversario abbiamo dimostrato di essere più forti, più completi sul piano dello sviluppo del gioco, in grado di comandare le operazioni e di irretire le fonti di gioco altrui.
A Piacenza non abbiamo concretizzato e questo, se vogliamo, è stato il nostro unico limite in una serata calda e umida ma sportivamente da incorniciare.
La verità è che questa squadra ha un pregio assoluto: chiunque scenda in campo, sa sempre come muoversi, non facendo mai rimpiangere gli assenti, merito dell’allenatore che ha creato un gioco di squadra efficace.
Dunque andiamo al Provinciale sereni e consci delle nostre possibilità; giochiamocela ed alla fine vedremo se favola sarà.
I segnali della gara di Piacenza, come dicevo, inducono all’ottimismo; mai veramente in affanno ma sempre con il controllo della gara in mano; semmai per un tempo intero non abbiamo fatto giocare gli avversari nel modo che prediligono, ossia sfruttando la profondità ed i traversoni dalle fasce ed anzi siamo andati noi vicini al goal.
In quei frangenti ci è mancato il goal; sarebbe stato il colpo del ko ma non sempre una squadra raccoglie per quello che produce.
Il Piacenza è riuscito a scuotersi ed a giocare solo nella ripresa, approfittando di un inevitabile calo atletico dei nostri calciatori ma, anche, mettendoci grinta, volontà e corsa.
Ha alzato i ritmi, cosa che non gli era riuscita nella prima frazione ma ha comunque prodotto ben poco: un tiro di Corradi, deviato in angolo da un nostro difensore ed una punizione dello stesso Corradi, respinta superbamente da Andrea DIni.
Poi più nulla e pareggio messo in ghiaccio. Se ne riparla sabato, alle ore 20,30, allo stadio Polisportivo Provinciale.
Il Trapani come al solito avrà degli assenti, ma ha già dimostrato durante tutta la stagione di sapere fare di necessità virtù.
Mancherà Scognamillo, ammonito al Garilli e già diffidato.
Se Toscano dovesse essere recuperato, Taugourdeau tornerà a fare il centrale difensivo assieme all’ottimo Joao De Silva; con il rientro di Aloi, Costa Ferreira potrà tornare a giocare da terzino, con Corapi a completare il trio di centrocampo; in attacco dovremmo rivedere i soliti tre, Nzola, Tulli e Ferretti; l’unico dubbio riguarda il ruolo di terzino sinistro: ancora incerto un recupero di Ramos, avremmo in lizza Franco e Lomolino. Vedremo.
Molti pensano, che giocando meglio il Piacenza in trasferta piuttosto che in casa, potremmo assistere ad una gara diversa da quella del Garilli.
Sono dell’avviso che non sarà così e che vedremo di nuovo una gara molto tattica, quasi bloccata, con le due squadre molto attente ad entrambe a non scoprirsi troppo.
Il Trapani lo fa scandalo in avanti ed alzando tantissimo la difesa, per togliere la profondità ale punte avversarie; il Piacenza lo fa scandalo all’indietro, chiudendo tutte le linee di passaggio con 10 uomini dietro la linea del pallone, nella speranza di trovare proprio la profondità dietro i nostri difensori, così da imbroccare il contropiede giusto.
Due strategie diverse, che si annullano tra di loro; dunque saranno gli episodi a decidere la partita.
Le due squadre dovrebbero di nuovo schierarsi entrambe con il 4-3-3; il Piacenza avrà il vantaggio non da poco di recuperare tutti gli assenti.
Rientrerà Bertoncini ed anche Nicco dovrebbe essere al pieno della forma. Ma noi avremo un altro non trascurabile vantaggio: giocheremo in casa, al cospetto di un Provinciale stracolmo e si spera finalmente esaurito in tutti gli ordini di posto.
Lì la gente di Trapani dovrà fare meglio e di più; spingere la squadra e farle sentire più che mai tutta la sua vicinanza.
Solo così riusciremo, tutti quanti, a scrivere la favola ed a riscrivere la storia.