Le due sconfitte rimediate in appena sei giorni contro l’Ascoli (la prima in Coppa Italia e la seconda in campionato) più di qualche dubbio francamente lo hanno lasciato.
Non tanto sul piano del gioco, quanto invece sulla reale consistenza tecnica dell’organico a disposizione di mister Baldini in questo momento. Rapportandolo a molte delle squadre che compongono questo campionato, le differenze ad occhio nudo possono apparire preoccupanti.
Il Trapani visto nelle due partite ad Ascoli non ha per nulla sfigurato sul piano della manovra, anzi avrebbe anche potuto meritare di non uscire sconfitto. Per larghi tratti possiamo ammettere, senza tema di smentita, che ha pure tenuto il pallino in mano costringendo gli avversari a difendersi.
Quello che ha fatto la differenza sono state le giocate di avversari del calibro di Ardemagni, Scamacca (tre gol nelle due partite) e Da Cruz. Quindi la qualità dei singoli che ha prevalso sul gioco corale dei granata. La qualità di questi giocatori che ha messo in evidenza tutti quelli che sono i limiti attuali della nostra squadra. Volenterosa, determinata, con spiccata personalità ma priva di alcuni pezzi cardine necessari a far salire il livello del gruppo. Signori, qui siamo in B verrebbe da dire.
Diamoci una svegliata.
Indossare oggi i panni del nuovo tecnico granata significherebbe infilarsi in abiti scomodi. Magari anche belli, ma non ancora su misura.
Il Trapani messo nella mani di Baldini è tuttora un cantiere troppo aperto. Troppi ritardi, troppi contrattempi. Nonostante questo, il mister ex Juventus Primavera, qualcosa di buono sul piano del progetto di gioco e dell’identità tattica l’ha fatta già vedere.
Il suo calcio non è molto dissimile da quello di Vincenzo Italiano, l’allenatore della promozione. Piuttosto cambiano le valutazioni su alcuni uomini già presenti in rosa, ma il 4-3-3 sembra essere il suo schieramento preferito, così come la voglia di palleggio e di dominio del campo.
Il gruppo, che in molti componenti è rimasto lo stesso, è sano e disposto al lavoro.
I problemi si stanno manifestando, come era facile pensare, soprattutto in attacco e in difesa.
Nel reparto offensivo siamo partiti praticamente con gli stessi uomini della C e nelle prime due partite ufficiali contro una formazione di pari categoria come l’Ascoli è stata realizzata solo una rete, con Ferretti.
Il grosso lavoro svolto in fase di costruzione non ha portato alla conseguente finalizzazione. Segno evidente che il reparto va rinforzato con almeno un attaccante di spessore (mentre scriviamo è stato ufficializzato Pettinari, già in B con Vicenza, Como, Pescara, Ternana, Crotone e Lecce).
A maggior ragione adesso che Evacuo si è fratturato il gomito ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Carenze strutturali ancora più evidenti in difesa, reparto in cui chi ha giocato per ora ha sofferto eccessivamente la prestanza e la tecnica degli attaccanti avversari.
Anche qui gli infortuni e la scarsa forma degli ultimi arrivati stanno creando non pochi contrattempi a Baldini.
Pagliarulo si è momentaneamente fermato, Del Prete e Candela non sono ancora disponibili appieno. Così da terzino destro sta giocando Luperini, (foto in basso) un centrocampista. Ed infine ci si è messa anche la nuova espulsione di Scognamillo.
Problematiche che può e deve risolvere il mercato che chiuderà il giorno 2 Settembre. Qui la società dovrà fare il suo e forse anche qualcosa in più, dando mandato al ds Rubino di reperire quelle due – tre pedine che serviranno a rendere il gruppo meno precario e più competitivo
Tenendo conto anche dell’assenza prolungata dello sfortunato Corapi, che avrebbe dovuto essere fin da subito perno imprescindibile di questo Trapani, e che invece anche lui, a seguito del brutto incidente occorsogli proprio all’ultimo giorno di ritiro, ha dovuto far ricorso ad un intervento chirurgico.
Sabato si torna in campo. Di scena al Provinciale la sfida fra Trapani e Venezia, due formazioni uscite entrambe sconfitte dalle rispettive partite della prima giornata.
Anche il Venezia ha disputato una partita praticamente alla pari con la più quotata Cremonese di Rastelli, ma alla fine ha dovuto soccombere alla davanti al gioiello su punizione di Castagnetti a 5’ dal termine. Nonostante il proprio portiere Lezzerini sullo 0-0 fosse riuscito a parare un rigore a Ciofani.
Gli arancioneroverdi hanno messo sotto nel primo tempo la Cremonese senza riuscire però a passare. Poi, dopo il vantaggio ospite siglato da Mogos nella ripresa, sono riusciti prima a pareggiare con Modolo e poi a fallire il sorpasso con Capello. Poco dopo il gol decisivo della Cremonese.
Il club lagunare è reduce da un campionato tribolato, concluso negli ultimi posti della classifica e riesumato solo grazie al ripescaggio seguito all’esclusione del Palermo.
Così come il Trapani, anche il Venezia deve fare i conti con una serie di infortunati e qualche carenza di organico, quindi è una formazione in divenire.
Il nuovo allenatore è Alessio Dionisi. Classe 1980, senese, ha allenato Olgiatese, Borgosesia, Fiorenzuola e, nell’ultima stagione, l’Imolese, raggiungendo i playoff di Serie C. Per lui un contratto biennale. Squadra molto rinnovata: in campo sabato scorso erano in otto su undici i nuovi innesti.
Quello che più di tutti si sta mettendo in mostra in quest’avvio di stagione è quel Mattia Aramu che a Trapani ha giocato ed anche bene, seppure a tratti. Adesso le cronache riportano di un giocatore naturalmente più maturo e capace di dare un senso ed una maggiore efficacia al suo talento di base. Ma Zuculini, Felicioli e Caligara non sono da meno come qualità e quantità di presenza in campo. In questo momento, considerata la precarietà delle due formazioni, la partita sembrerebbe aperta ad ogni evenienza.
Preoccupa in casa Trapani l’emergenza in difesa, con la concreta possibilità che Baldini sia nuovamente costretto ad adattare un centrocampista nel ruolo di terzino destro e ad avere scelte obbligate anche nei centrali.
Al momento gli unici sicuri disponibili sarebbero Fornasier e Joao Silva. A centrocampo le scelte ci sono, ma anche in quel reparto la quadratura deve essere ancora trovata. Davanti spazio a ‘Nzola come prima punta.
La partita di sabato comunque servirà anche a capire se, come accadde nella scorsa stagione, il nostro stadio possa ridiventare un vero fortino. Che il campo di casa possa consentire a Tauguardeau (foto di lato) e compagni di sfoderare quelle prestazioni cariche di gioco e fame di vittorie, capaci di mascherare quei limiti che durante i 90’ possono venire fuori in qualsiasi momento.
Abbiamo già pagato caro sulla nostra pelle come in questa categoria una distrazione possa diventare fatale.
Come un metro in più concesso possa portare ad una conclusione vincente per gli avversari.
Come una frazione di secondo possa risultare decisiva nell’intervento di un portiere.
Ma tant’è, il Trapani deve crescere, imparare, migliorare nella testa e nelle gambe.
La volontà c’è e questo è il miglior punto di partenza.
Vedremo cosa ci porteranno concretamente questi ultimi giorni di mercato.
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