Undicesima giornata di LBA, al PalaShark domenica 15 dicembre arriva la capolista imbattuta (record 10-0) Trento che, in panchina, presenta l’ex Torino (con annessa Coppa Italia) Paolo Galbiati quale head coach Il roster della Dolomiti Energia. In primis Anthony Lamb, ala vecchio stampo, non particolarmente atletico, ma con grande tecnica individuale, sia spalle che fronte a canestro. Sa mettersi in proprio con grande selezione dei tiri, e mani che lo premiano alla voce percentuali dal campo. Da una grossa mano anche a rimbalzo, che numeri finora per lui, con 18.3 p.ti (50.9% da due, 40.5% da tre su ben 7 tentativi), 3.9 rimbalzi e 2.7 assist di media. Faro. Dovrebbe essere out per guai muscolari il “5” Selom Mawugbe, specialista difensivo che nel pitturato fa valere la sua capacità atletica e forza fisica devastante. Non ha raggio da tre ma è verticale (anche se non troppo tecnico) è tirare lì sotto è un problema contro le sue leve. Finora 7.6 p.ti, 3 falli subiti, 66.7% da due (la dunk è di casa), 7.1 rimbalzi e quasi 2 stoppate di media. Proprio in area troviamo anche Jordan Bayehe che si affida in prevalenza al post basso, dove vanta buone soluzioni. Può tirare dalla media, anche se non è certo il biglietto da visita. I numeri (5.2 rimbalzi, 4.3 p.ti col 48.5% da due in 18’) lo premiano alla voce presidio del pitturato, dove si affida al suo innato atletismo. Jordan Ford è invece il Curry nostrano, tiratore sia in uscita dai blocchi (anche fuori equilibrio) che dal palleggio. Raramente attacca il ferro ma, dai 6.75, è capace di strisce importanti (17.2 p.ti col 58.5% da due ed il 37.9% da tre su ben 6 tentativi dal campo). Perimetrale. Eigirdas Zukauskas dispone di doppia dimensione anche se è prevalentemente un giocatore fronte a canestro, che apre il campo, potendo colpire col tiro da fuori e mettendo palla a terra, in 1c1. Contro avversari più piccoli li può portare in post basso. Viaggia con 8.6 p.ti, 50% da tre (arma che usa in prevalenza), 2.9 rimbalzi a match. Prezioso tatticamente, poiché può giocare da lungo atipico. Poi c’è la guardia/ala Myles Cale, che entra dalla panchina e può giocare due ruoli (2 e 3). Si affida al suo proverbiale tiro dai 6.75 ma anche con l’arresto e tiro dalla media può far male con i suoi polpastrelli. Meno temibile in uno contro uno, preferendo tirare che attaccare il ferro. Per lui 14 p.ti (60.8% da due, un irreale 59.5% da tre) e 3.5 rimbalzi per gara. In cabina di regia troviamo sia Quinn Ellis (8.9 p.ti, 40% da tre, 3.8 rimbalzi, 4 assist di media), sia l’eterno Toto Forray (5.1 p.ti, 50% da tre), il primo playmaker di intensità, atletico che corre il campo sfornando assist per i compagni; il secondo specialista della difesa, ma soprattutto direttore d’orchestra e di ritmo gara con la sua notevole esperienza. Il 3/4 Saliou Niang vola sopra il ferro, poiché possiede struttura atletica imponente, ed in attacco può dare una mano in avvicinamento a canestro, mentre da fuori tira poco. Notevole rimbalzista per il ruolo, il suo apporto di determinazione ed aggressività non lo fa mai mancare. I suoi numeri: 6.2 p.ti, 55.3% da due, 4.9 rimbalzi ed una difesa aggressiva potendo oltretutto cambiare su tutti. L’ala Andrea Pecchia assicura il suo apporto di sostanza, con 5 p.ti, 55.2% da due, 5.6 rimbalzi (grande fiuto per lui!) e buona visione di gioco.
Salvatore Barraco