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La sconfitta casalinga contro Napoli non aveva certo lasciato una scia di positività nell’ambiente granata ed, in tal senso, la trasferta di Biella non era delle più “adatte” ad un’inversione di marcia, poiché la squadra piemontese “at home” lascia le briciole agli avversari di turno, sfiora sovente i “novanta” e carica l’ambiente col suo gioco in campo aperto, forte dell’esplosività e dell’atletismo dei due colored. 

Trapani, però, non si è fatta sin dall’inizio, subendo il ritmo e la forza a rimbalzo dei padroni di casa. Col “solito” attacco prevedibile e confusionario, dove le menti del roster non pensano certo da playmaker vecchia scuola.

Lo score del primo quarto, 22-13, ha inciso e, soprattutto, indirizzato il proseguo della gara. 

Nei secondi 10’ coach Parente ha provato la zona che, di certo, ha abbassato i ritmi forsennati di Biella, permesso ai granata di lucrare qualche contropiede e, così, rientrare in poco tempo dal -19 al 40-34 dell’intervallo lungo. 

Di nuovo match quindi, ma più per il punteggio che per la reale inerzia dello stesso che, onestamente, non pareva aver cambiato timoniere. Non a caso nel terzo parziale, copia incolla di inizio match…

Trapani bloccata in attacco, Biella che vola in transizione e gioca al doppio della velocità (e reattività) di Renzi e soci. Buoi che scappano in sostanza (-14 al 30’) ed ultima frazione buona solamente per gli amanti delle statistiche. 

La 2B Control sembra non invertire il trend delle prestazioni. Tiene di fatto bene in difesa, poiché Biella spesso e volentieri ha toccato i 90 tra le mura amiche…ma si infrange sul tante volte citato (in primis da Parente) playmaking, cioè “leggere” dove andare nella metà campo offensiva, sfruttando i vantaggi che di volta in volta si presentano. 

Da lì le solite brutte percentuali al tiro, stavolta anche dalla media (20/44, 45%), mentre dai 6.75 è purtroppo una costante (4/22, 18%).

È ovvio che non si possa pensare che, in generale, i giocatori di Trapani non sappiano tirare ma, più verosimilmente, che non si riesca a prendere dei buoni tiri, così le percentuali si spiegano con la cattiva qualità dei tentativi costruiti (male).
Di sicuro i “playmaker” sono responsabili in quota parte ma non può essere solamente questo. Manca ad esempio il post basso di Renzi (2 p.ti nelle ultime due gare…non di media!) e, da tal fondamentale, Trapani nelle passate stagioni ha sempre lucrato tanto.
Non solo i punti del capitano ma anche i tanti tiri dal lato debole, aperti, conseguenza dei raddoppi sull’ex Benetton. Così è difficile spuntarla contro chiunque, come ammesso dallo stesso coach post Napoli.
E la partita casalinga contro l’ Orlandina (presentatasi al PalaConad due soli giocatori, di fatto, in grado di vedere il canestro) ne ha dato clamorosa conferma.

Vero che alla medesima seguivano due vittorie “on the road” (Eurobasket e Agrigento) ma, pare, che quest’anno, per portarla a casa, bisogna essere perfetti in difesa (oppure gli avversari non in serata in attacco) poiché, facendo così tanta fatica nell’altra metà campo, beh… basta che uno dei big non sia “collegato” ed il rischio referto giallo è lì, dietro l’angolo. 

A Biella, ad esempio, non sono state concesse chissà quali percentuali dal campo (19/35 da due, 9/29 da tre), si è tenuto duro a rimbalzo nel computo finale (42-37) e si sono anche limitate le palle perse rispetto ad altre uscite, 12. 

Però alla fine, appena 6 assist (che si traducono in poca fluidità offensiva) ed la miseria di 53 di valutazione di squadra! Bisogna in sostanza sterzare in attacco, poco da fare… superando le difficoltà a meta campo in primis giocando più in transizione dove Corbett è devastante. E ritrovando Renzi nell’attaccare ai 24’’. 

Bisogna crederci, poiché la coppia U.S.A. sembra solida. Sull’ex Montegranaro non è necessario neanche dilungarsi ma su Goins si. 

Era l’oggetto misterioso designato ma sta crescendo match dopo match e, dopo esser stato una garanzia in difesa ed a rimbalzo (spesso in doppia cifra), a Biella ha chiuso con una pregevole “doppia doppia” (19 p.ti, 7/8 da due, 10 rimbalzi e 27 di valutazione) e facendo vedere movimenti anche in post basso. 

Gli altri dovranno metterci qualcosa di volta in volta, in particolar modo Amici che deve alzare score e percentuali e Spizzichini che deve far girare la squadra. 

Poi Bonacini e Mollura stanno, pur con qualche pausa, facendo il loro in termini di resa offensiva, il secondo pare maggiormente convinto delle proprie capacità balistiche. 

Su Renzi abbiamo già detto, deve necessariamente essere recuperato, ritornare quello che è sempre stato per Trapani, punto di riferimento. Curtis dovrà garantire i soliti 15’ di grande energia sul parquet ma in attacco non è lecito (e forse non è il caso) chiedergli di più. 

A coach Daniele Parente il compito di trovare le soluzioni (e le motivazioni) più adeguate ed, archiviata la sconfitta contro la Edilnol, è tempo di calarsi nel prossimo impegno, stavolta “at home”, contro la capolista Casale Monferrato.

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