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Blackout della 2B Control contro Casale! Preoccupa la situazione infortunati.

La vittoria esterna, in rimonta ed in emergenza, contro Bakery Piacenza aveva certo lasciato una scia di positività nell’ambiente granata ed, in tal senso, la gara casalinga contro Casale Monferrato, in scia positiva ma pur sempre (sulla carta) di pari fascia dei granata, era delle più “adatte” ad un’inversione definitiva di marcia. Certo, la situazione infortunati destava ancora preoccupazione ma, recuperato parzialmente Taflaj (che dà la possibilità a coach Parente di giocare con quintetti diversi, o molto atipici o di contro pesanti con Mollura da “tre), rimaneva da stringere i denti in attesa dell’imminente rientro di Massone, mentre per Tommasini i tempi, si sa, son ben più lunghi. Insomma, un reperto esterni davvero ridotto all’osso ed è proprio il settore su cui aveva puntato lo staff tecnico per costruire il sistema di gioco di quest’anno, difesa, intensità e transizione. Quindi le difficoltà rimanevano ma delle sensazioni positive erano lì, pronte a tradursi sul parquet. Trapani, però, sembra proprio avere un conto aperto con la dea bendata che, nel caso dei granata, pare vederci bene ed in una sola direzione. Si blocca infatti Matteo Palermo nell’allenamento di rifinitura del sabato, il metronomo della squadra che, pur non nel migliore momento di forma, resta insostituibile per gli equilibri di Trapani, e ne avevamo avuto ennesima dimostrazione proprio a Piacenza. Per una squadra che già inevitabilmente, per via delle assenze, si allena non certo con la competitività massima, beh lo stop del suo playmaker deve esser stato un duro colpo, prima di tutto psicologico, una sorta di frustazione per dei guai che sembrano non aver fine. Così, l’inizio contro Casale non è stato dei migliori, e se in attacco ciò era prevedibile con Basciano e Guaiana in quintetto (per allungare le rotazioni), in difesa ci si aspettava di più, da una squadra che, al momento, non può portarla a casa se non giocando con il sangue agli occhi. Per poi magari cedere in lucidità negli ultimi minuti, per mancanza di energie, ma ad onor del vero contro la Novipiù di intensità difensiva non se n’è vista fin dalla palla a due. Il 34-34 dell’intervallo lungo, nonostante il punteggio basso, non deve far deporre per una difesa ermetica di Trapani che, in verità, si è giovata dei tanti tiri aperti semplicemente sbagliati dagli avversari ma pur concessi piedi a terra (3/15 dai 6.75 dopo i primi 20’). Sul pick and roll troppa inutile aggressività sulla palla e Martinoni libero di ricevere per un comodo appoggio o, se chiuso dagli aiuti, con ampia scelta di ribaltamento sul lato debole per un comodo tiro di un compagno (Leggio in particolare). I predetti lunghi di Casale hanno fatto (o gli han fatto fare) la partita della vita, Martinoni con 21 p.ti (10/14 da due) e Leggio con 18 p.ti (4/5 da tre), due atleti che di media non raggiungono la doppia cifra. Vero è che si è scelto magari di concentrarsi su altri (in primis Sarto), lasciando scoperte altre zone o giocatori, ma in corso di match il tempo di cambiare obiettivi difensivi v’era, eccome. Quindi vien da pensare che il problema sia stato non tanto di scelte ma proprio di cattiveria agonistica, assente ingiustificata. Dicevamo, 34-34, match in equilibrio, più per il punteggio che per la reale inerzia dello stesso che, infatti, nel terzo parziale, si rivela con più trasparenza, traducendosi anche nei numeri. Trapani in verità prova ad andare avanti, tocca anche il +5 ad inizio terza frazione … da lì il buio, il quarto si chiude sul 22-33 con Casale a cui è “bastato”, rispetto ai primi 20’, metterla da fuori (sempre su tiri aperti) e trovare anche un esterno a coadiuvare i lunghi, nel caso di specie Pepper (alla fine per lui 18 p.ti con 3/5 da tre). Ultima frazione buona solamente per gli amanti delle statistiche. La 2B Control non ha infatti invertito minimante il trend emotivo e tattico della gara, spegnendosi sempre più. Inutile parlare dell’attacco di Trapani, che sì può avere delle giustificazioni, ma le percentuali al tiro concesse a Casale Monferrato gridano vendetta (20/36 da due, 56%; 9/24 da tre, 38%). Non è il basket che chiede Parente che, infatti, nella conferenza stampa post match non era di certo felice, e non le ha mandate a dire, parlando di poca intensità, di aiuti e cambi difensivi non richiesti, di chi entrava dalla panchina a far peggio di chi era in campo, insomma di fatto di un piano partita non rispettato. Ribadiamo, parlare adesso della metà campo offensiva sarebbe puro esercizio stilistico, poiché è accettabile in questo momento di emergenza avere serie difficoltà a prendere dei buoni tiri, a trovare spaziature degne di tal nome, protagonisti sempre diversi nel corso dello stesso match. Ma la base solida cui aggrapparsi, quando le cose non vanno in attacco, è proprio la metà campo difensiva, che non può ammettere cali di attenzione, il punto da cui costruire in attacco, magari giocando quella transizione che finora è rimasta in cantiere. E sopperire così a dei difetti evidenti di questo roster, su tutti l’assenza di un esterno specialista dai 6.75 e poi la fragilità nel ruolo di “5”. E pensare che Childs si sta rivelando già pronto per la categoria (e per un rookie le incognite erano invece tante), ma chiaramente non ha chili e centimetri per tenere fisicamente botta contro centri ben più grossi di lui. In attacco può sfruttare la sua atipicità e velocità contro avversari più lenti ma in difesa, da solo, può andare in difficoltà. L’alternativa di fatto non c’è, perché Mollura è deputato a giocare “4” o “3” (quando Taflaj è in campo) … e Biordi, dispiace dirlo, pare entrarci poco con la A2, tant’è che qualche volte si è pure visto anche il quintetto piccolissimo, con il Capitano e Taflaj da lunghi a dir poco atipici. Bisogna in sostanza sterzare in difesa, poco da fare … superando le difficoltà a metà campo, in primis giocando più in transizione dove Wiggs potrebbe essere devastante, molto meno lo è infatti ai 24’’. Trapani non può che praticare quel basket che il proprio coach aveva pensato in estate! Certo, la sfortuna infinita, gli infortuni in serie non possono non avere un peso, enorme, nel processo di crescita della squadra ma, volutamente, ne abbiamo parlato poco perché piangersi addosso serve a poco e, come dice Parente, per un bel pezzo “saremo questi”, quindi bisogna fare punti con chi è a disposizione, in attesa che prima o poi il gruppo torni al completo. Senza drammi, poiché alla fine Trapani, in emergenza, ha raccolto di fatto i punti che doveva prendere in ottica salvezza, vincendo anche ben due volte “on the road” contro dirette concorrenti. Archiviare in fretta la sconfitta contro Casale, resettare e calarsi sin da subito nel prossimo impegno, sempre “at home”, contro Urania Milano, squadra del medesimo livello di Trapani. I due punti non possono sfuggire!

Salvatore Barraco