A riflettori spenti, invece, tanto rammarico per una vittoria, l’ennesima in trasferta dopo Castellammare ed Empoli, gettata alle ortiche proprio un attimo prima del fischio finale. Ma mettiamo da parte ciò che poteva essere il successo in trasferta – un’immensa ricchezza: avremmo scavalcato il Cosenza ed accorciato molto sulla zona playout, -2, e sulla salvezza diretta, -5, scontri diretti e differenza reti a parte; tanta fiducia, autostima, ossigeno, brio e consapevolezza a tutto il gruppo – e non è stato.
Ci teniamo il punto, non molliamo assolutamente e guardiamo avanti.
La serie B, nella propria ultradecennale storia, insegna che spessissimo tutto si decide negli ultimi secondi dell’ultima giornata. Si fa tesoro degli errori commessi e si tira avanti. Ciò nella generale consapevolezza che si può muovere pure qualche critica ai ragazzi di Castori, senza dimenticare però la coperta corta, le emergenze dovute a infortuni e fastidi muscolari che sin dallo scorso 28 agosto flagellano il Trapani.
Non dimentichiamo le assenze, pesanti, di Del Prete e Moscati, due calciatori di categoria, esperti nei propri ruoli, che sicuramente, nell’economia generale del campionato, qualcosa ci han tolto.
Tali inconvenienti, in ogni caso, fanno parte del gioco e non siamo i soli a lamentarcene. Bisogna fare di necessità virtù.E ci sembra che da parte degli atleti granata e dello stesso tecnico si sia superato con determinazione, impegno e sagacia, a tali episodi che si sono susseguiti durante le attuali 31 giornate di campionato.
In ogni caso, la gara di Cosenza ci ha consegnato un Trapani che combatte e ci crede, davvero, nella salvezza: e ciò è tanto! Un Trapani orgoglioso e determinato, che corre, spinge, chiude i varchi e rischia il meno possibile. Naturalmente bisogna tener conto degli avversari, della loro forza e delle loro motivazioni. E quelle dei lupi silani erano tante, frizzanti e presenti, dopo le belle vittorie contro l’Entella e nella trasferta di Cremona.
Pensavamo pure che avremmo potuto vestire i panni dell’agnello sacrificale, dopo il riavvio-boom del Cosenza, ma ciò non è avvenuto; ed è stato il Trapani a pungere, a giocare e ad andare sul doppio vantaggio, grazie anche all’ennesimo miracolo di Marco ‘superman’ Carnesecchi. Il ragazzino di Romagna ha neutralizzato il rigore di Bruccini, spegnendo al momento ogni velleità degli avversari di tornare in partita. Un tiro senza troppe pretese, a dir la verità, ma il giovane guardapali granata si è fatto trovare pronto e lucido. Forza Marco, portaci in …B!
Pur con l’amaro in bocca della vittoria mancata d’un soffio, classifica e calendario ci dicono che niente è perduto, che Taugourdeau e compagni possono ancora insistere nell’impresa, ardua, dura, perigliosa, ma possibile. Ancora 7 giornate da giocare, 4 gli incontri da disputare al Provinciale.
Si inizia col Livorno. I labronici sono virtualmente in C, pur se la matematica non li condanna. Motivazioni contrapposte tra amaranto e granata.
I primi giocano per l’onore, alla ricerca dell’impresa eroica e disperata, come per loro è stato venerdì scorso a Castellammare di Stabia.Un successo insperato che ha ridato agli uomini di Filippini qualche briciolo di speranza di poter agguantare i playout e inguaiato lo Stabia, con le ‘vespe’ stabiesi inaspettatamente coinvolti nella zona calda della graduatoria. Piove sul bagnato però in ‘casa-Spinelli’.
L’eclettico proprietario del Livorno ha annunciato – dopo la sconfitta col Venezia – che non rinnoverà il contratto ai propri giocatori in scadenza.In termini pratici ben 18 calciatori del Livorno, nel momento in cui scriviamo (martedì 30 giugno) potrebbero lasciare la città toscana, mettendo così nelle condizioni precarie il tecnico Antonio Filippini che al Provinciale sarà costretto rinfoltire l’organico coi ragazzi delle giovanili.
Contano di più, per noi e pei nostri colori, per il nostro futuro calcistico, le determinazioni granata e dei granata. Dobbiamo con lucidità e consapevolezza agguantare tre punti che in qualche modo potrebbero accorciare la classifica e farci accorciare dalla zona playout. Senza sottostimare il Livorno – giocheranno tranquilli avendo poco o niente da perdere -, esso dovrà essere la nostra preda, una occasione unica per prendere ossigeno e guardare con ulteriore fiducia al futuro immediato.Non ci si può distrarre e bisogna sempre stare sul pezzo.L’immediatezza dello svolgimento delle gare da giocare in un ristretto lasso di tempo, non consente cedimenti nè rilassamenti.
Sotto col Livorno, dunque.
Speriamo solo che Castori recuperi più atleti possibili da acciacchi ed infortuni, che possa pescare il meglio da una rosa finalmente più ampia, al fine di poter mettere nelle condizioni di rifiatare qualche giocatore e poter al meglio affrontare questo finale di campionato. Finale che vedrà schierate di fronte al Trapani squadre attrezzate e in corsa per la promozione diretta e per il migliore piazzamento per i playoff. Oltre al già promosso Benevento, proteso però alla caccia di record da aggiungere al proprio palmares.
La truppa granata, comunque, ce la metterà tutta, con gambe, cervello e cuore al servizio della causa.Ne siamo certi e consapevoli. È il nostro augurio, quello di noi tutti.
Spiace che il pubblico sia assente, che non ci sia la festa e l’affetto dei tifosi, la spinta di quest’ultimi.
Spiace varcare i cancelli ed entrare in uno stadio algido, asettico, incolore.
Speriamo finisca presto, prestissimo e tornare anche qui nella norma.
Nella spensieratezza e nel giovanilismo che lo sport ed il calcio sanno generosamente riflettere.
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