La partita di Udine contro il Pordenone è una sorta di cartina tornasole di quello che è il momento del Trapani di Baldini.
“Quel vorrei ma non posso” che viene fuori dall’andamento di una gara durante la quale i granata hanno provato a mettere sul terreno del Friuli quello che il loro mister predica durante gli allenamenti.
Hanno cercato di farlo se vogliamo anche con impegno, ma che alla fine non è servito ad evitare un’altra sconfitta. La settima su undici giornate.
Non si è certo messa benissimo per il Trapani, ultimo con soli 6 punti e con le distanze dalla zona salvezza che via via si allungano. E se una squadra ottiene questi risultati pur giocando con impegno forse è anche peggio. Brutti segnali insomma.
Così come contro il Frosinone, pronti via e gli avversari passano con un colpo di testa dell’indisturbato Camporese al 7’. E dire che il Trapani non aveva nemmeno cominciato male, palleggiando con buona insistenza e avvicinandosi all’area del Pordenone con qualche timido cross dalla trequarti.
Ma è stato il solito fuoco di paglia che non ha mica messo paura ad una squadra affamata come quella di Tesser. Che anzi ha cercato sin da subito di giocare al gatto con il topo. Per la serie vieni avanti che al primo errore ti colpisco in contropiede.
E così è stato, perché il corner da cui è scaturita la rete del vantaggio è giunto proprio a seguito di una delle tante azioni di rimessa dei neroverdi.
Il Trapani ha continuato a giocare il suo calcio; il problema è che questo calcio non fa male a questi livelli, perché si ferma al limite dell’area di rigore senza prevedere nell’occasione il tiro nello specchio della porta.
Gli attaccanti non pungono, il centrocampo privo di filtro non copre la difesa e quest’ultima, che non eccelle per rapidità, presa d’infilata finisce per imbarcare acqua.
Impressionante la facilità con cui il Pordenone è riuscito a far breccia dalle parti di Carnesecchi, quando e come ha voluto. E stiamo parlando di una squadra di valore medio per la B.
Manca un leader, forse ne mancano due o tre. Manca gente veramente di categoria, che possa essere in grado di trascinare questa squadra nei momenti di difficoltà e darle uno spessore diverso.
Purtroppo sono numerosi gli errori e le distrazioni che finiscono inevitabilmente per condizionare le partite, con il rischio concreto che sbattendo sempre davanti alle stesse difficoltà si finisca per farsi cogliere dalle umane frustrazioni.
Vedi il cartellino giallo rimediato da Candela e addirittura il rosso a tempo scaduto di Nzola.
Il Trapani non è nemmeno troppo fortunato con gli arbitri, visto il rigore concesso sull’0-1 dal distratto signor Amabile di Vicenza che vede dentro l’area un fallo di Fornasier su Ciurria, commesso nettamente fuori.
Sbagliato però imputare a questo errore dell’arbitro la nostra sconfitta.
Il Pordenone per quanto visto in campo avrebbe vinto lo stesso. Non dimentichiamo che ha pure colpito due pali, oltre alle consuete parate di Carnesecchi.
Il nostro gol su rigore è giunto quando ormai i padroni di casa avevano tirato i remi in barca. Scagliarsi contro questo errore da parte del presidente Heller a fine partita sa tanto di caccia alle streghe.
Niente alibi invece. Gli errori commessi quest’estate in sede di campagna acquisti si stanno pagando sul campo, come è normale che sia.
Heller, bontà sua, si è subito affrettato a confermare Baldini, annunciando i prossimi innesti di tre svincolati. Non licenziare Baldini può essere vista come un’implicita ammissione di colpa o un volerla scaricare sull’ex diesse.
Onestamente dissentiamo da chi vorrebbe sostenere che un uomo di calcio come Rubino con alle spalle uno come Faggiano, possa essere l’unico responsabile della costruzione sbagliata della squadra.
Troppo strano per esser vero. Semmai Rubino ha delle colpe nel non aver messo in chiaro tutto fin da subito, accettando condizioni che non andavano accettate. A discapito della sua stessa immagine.
Ora vediamo cosa riuscirà a fare il nuovo diesse Nember e se soprattutto ci sarà ancora il tempo per metter su qualcosa di credibile. Intanto è sfumato l’arrivo di Agostino Garofalo dalla Turris.
Il 35enne terzino sinistro non verrà per problemi di tesseramento, non può cambiare casacca prima di gennaio avendo firmato per altra società. Era giunto alla Turris ai primi di ottobre. Vedremo su quali altri profili si orienterà il Trapani.
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