Finalmente Lba, con l’esordio al PalaShark previsto per sabato 28 settembre. Certo, una prima di prestigio ma sicuramente un avversario tutt’altro che morbido, oltretutto ferito dalla sconfitta in SuperCoppa contro Milano all’overtime (96-98) dopo aver condotto per larghi tratti, anche in doppia cifra. Pagando una condizione non ottimale, per via di alcuni giocatori fuori per guai fisici o comunque non al top della condizione. In panchina due ex, con Luca Banchi (tanti anni fa a Trapani in A2) quale head coach, e Daniele Parente (bandiera granata e condottiero, almeno fino a marzo, della scorsa stagione) nel ruolo di vice. Il roster dei felsinei è semplicemente da Eurolega, con 15 uomini a disposizione, e 12 di volta in volta convocati, proprio per gestire il doppio impegno settimanale. Partiamo da quelli in dubbio. In primis Isaia Cordinier, Guardia-Ala (1996) che è stato gran protagonista alle ultime olimpiadi con la nazionale francese, guadagnandosi l’argento a suon di “ventelli”. Atletico, gran difensore, la sua specialità rimane l’intensità di gioco e la transizione ma di recente è parecchio migliorato anche ai 24’’. Elemento di spicco di Bologna, di fatto sta pagando l’Olimpiade e sta accusando qualche problema al ginocchio che lo ha tenuto fuori anche in SuperCoppa. Fermo anche il “4” del 1993 Grazulis, ex Tortona, che sta recuperando anch’egli da un intervento al ginocchio. Probabilmente out all’esordio, mancherà alla Virtus la sua capacità atletica e di aprirsi per colpire col suo micidiale tiro da fuori. Sicuramente assente al PalaShark il lungo Cacok che ne avrà ancora per un po’, ed è il 5 verticale (anche se non troppo tecnico) che in certe battaglie europee rappresenta linfa per “sopravvivere” nel pitturato. Proprio in area troviamo il veterano georgiano Tornike Shengelia che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato ai massimi livelli Europei. Attaccante di razza, che si affida in prevalenza al post basso, dove vanta soluzione infinite. Può anche partire in palleggio fronte a canestro, con entrambe le mani, e nei pressi del canestro spesso riesce a prendere dei tiri anche fuori equilibrio. Ondivago invece al tiro da fuori. Top player! Altro evergreen Marco Belinelli, tiratore in uscita dai blocchi (e fuori equilibrio) senza eguali. Attira spesso il raddoppio sul blocco, che punisce scaricando la palla al lungo che “rolla” dentro. Seconda giovinezza per lui con Banchi ma, al momento, è un po’ indietro di condizione ed anche in SuperCoppa ha giocato poco. Difensore rivedibile. Achille Polonara (Ala-pivot, nazionale azzurra) dispone di atletismo, velocità, doppia dimensione anche se è prevalentemente un lungo fronte a canestro, che apre il campo, potendo colpire col tiro da fuori e mettendo palla a terra, in 1c1. Soprattutto contro avversari più lenti. Sta sfruttando il momento di assenze nel reparto, facendosi trovare pronto, e timbrando la doppia cifra nelle ultime uscite. Abile nel subire fallo, non è solo un saltatore, come dimostrano le sue qualità di passatore. Ante Zizic (Pivot, Croazia) ha spesso fatto il vuoto in area, giocando anche le coppe europee, ed in campionati di primissima fascia. Tanti centimetri, senso della posizione, fisicità. Buon difensore in area, un po’ meno cambiando sui piccoli. Sembra non avere più quella pericolosità in attacco di un tempo, anche per un repertorio offensivo non così ampio. Non ha raggio da fuori. Lungo old style. Buon rimbalzista ma grinta non sempre al top. In quintetto al momento c’è la guardia-ala Will Clyburn, USA che può giocare tre ruoli (dal 2 al 4). Ex Cska ed Efes Pilsen, in bacheca può vantarsi di qualche Eurolega. Il “trentello” lo ha frequentato parecchio, soprattutto affidandosi al suo proverbiale tiro dai 6.75. Adesso non ha più l’uno contro uno di una volta, ed appare meno atletico, ma la classe è sempre dalla sua. Forza non poco, con un tiro dalla distanza davvero temibile, soprattutto nei finali di match. In cabina di regia troviamo sia Daniel Hackett, sia Alessandro Pajola, il primo (anch’egli ha girato le migliori squadre d’Europa, da Olympiacos al Cska) playmaker di struttura fisica notevole, intenso, migliorato nel corso degli anni al tiro da fori. In grado di mettere il tiro importante quando serve, dotato com’è di innata leadership; il secondo specialista della difesa, che spesso cambia l’inerzia del match dando la carica ai suoi. Rubata e contropiede il suo biglietto da visita. Non un attaccante di razza ma più propenso a far giocare la squadra. Matt Morgan, reduce da una grande stagione di Eurocup con i London Lions, dovrà testarsi ad un livello più alto ma è un giocatore che ha tanti punti nelle mani, poiché ama prendersi tiri anche a giochi rotti, grazie ad una indubbia confidenza col canestro. Pericoloso sia in sospensione da tre sia in arresto e tiro dalla media, dopo essersi creato spazio col ball handing. Meno efficace fino al ferro, poiché paga qualcosa fisicamente. Rayjon Tucker, al contrario, di timori fisici non ne ha poiché possiede struttura atletica imponente, e proverbiali la scorsa stagione in maglia Venezia si sono rivelate le sue schiacciate da urlo. Giocatore che in difesa può cambiare su tutti, sempre pronto ad aiutare la squadra con efficaci rotazioni difensive. In attacco può dare una mano in avvicinamento a canestro, mentre da fuori non sempre è preciso per via di una pulizia di tiro non ottimale. Notevole rimbalzista per il ruolo, il suo apporto di determinazione ed aggressività non lo fa mai mancare. L’ala Nicola Akele ed il lungo Diouf ovviamente dovranno guadagnarsi spazio, essendo giovani, in particolare in LBA, dove rispetto all’Eurolega, per via delle regole sugli stranieri, avranno maggiori chanches. Diouf appare più pronto, anche perché nel ruolo di lunghi al momento qualche vuoto le V Nere lo presentano. Pronto a spendere fallo, portare buoni blocchi e garantire aggressività in area, mentre Akele, che ha buona tecnica individuale, pur essendo poco smaliziato, è più chiuso nel ruolo di esterno, dove l’abbondanza regna sovrana.
Salvatore Barraco