Vediamo che è successo nell’ultimo, intenso, periodo per la Trapani della palla a spicchi. Partiamo dalla trasferta di Cantù dove, finalmente quasi al completo (fuori soltanto Palermo ma, ormai, non ci si fa più caso, dato che è out per il resto della stagione), torna a farsi sentire la dea bendata che, a quanto pare, sembra non aver occhi che per i granata. Succede il fattaccio, in una ricaduta da un rimbalzo si accascia al suolo il rookie Childs (fino a quel momento del torneo il migliore del roster di coach Parente), grida lancinanti e intervento della barella che lo carica negli spogliatoi tra le lacrime dello stesso lungo U.S.A. Inutile dire che la gara contro Cantù, già in partenza proibitiva e in parte compromessa anche con Childs in campo, finisce in una debacle senza precedenti, che fa dire nel post gara a Parente che i suoi non meritano la categoria. Il crocevia è di quelli importanti, una tale assenza in un reparto già debole, beh può rivelarsi decisiva in negativo per il proseguo. Ed oltretutto, in attesa di capire se entità e tipologia dell’infortunio, la Società opta per non prendere decisioni azzardate. Incombe però la fondamentale gara casalinga contro la Bakery Piacenza che ha un peso specifico notevole in ottica salvezza. Nei primi due quarti e mezzo, sembra che la squadra abbia accusato il colpo Childs, raggiungendo anche il -12 nel terzo periodo, con Biordi che, pur encomiabile, non può minimamente pareggiare le gesta del suo collega a stelle e strisce. Da lì l’intuizione di coach Parente, giocare con Mollura da “cinque” e quattro piccoli. La miccia che inverte il trend … Trapani paga qualcosa in termini di centimetri ma, dall’altro lato, può accoppiarsi e cambiare su tutti, mettere enorme pressione sulla palla ed, in attacco, cavalcare transizione ed uno contro uno fronte a canestro, contro avversari meno dinamici. Partita riaperta e gara punto a punto … ma capitan Mollura esce per cinque falli … stavolta niente intuizione, Parente è semplicemente costretto a giocare con 5 piccoli, cosa rarissima a questi livelli. Pressione difensiva, e campo aperto in attacco, vengono esasperati, cogliendo un bel po’ di sorpresa gli avversari, ed i granata portano a casa una gara che vale doppio, con Piacenza che viene messa ulteriormente dietro in classifica e con lo scontro diretto che recita 2-0! La scia positiva di quella vittoria trascina Romeo e soci a compiere un blitz un po’ inaspettato, vincendo in trasferta contro Casale Monferrato, in un copia incolla della gara precedente, sempre sotto nel punteggio e colpo di coda nei minuti e secondi finali, sfruttando a proprio favore una situazione tattica che, in astratto, poteva penalizzare Trapani ma che, giocando alla garibaldina e con la banda bassotti, si è rivelata di segno favorevole, decisivo, sorprendendo ancora una volta avversari di spessori, colti di sorpresa da tanta aggressività difensiva e intraprendenza e velocità in attacco. Due punti d’oro, contro una squadra di livello più alto che, all’andata, aveva asfaltato i granata. Nel frattempo per Childs si è trattato esclusivamente in un problema al menisco, così si decide di operarlo ed aspettarlo, poiché in un mese più o meno può essere pronto. L’assenza del lungo U.S.A. si fa sentire, invece, per la prima volta nella trasferta di Milano, sponda Urania, quando i lombardi (a differenza delle precedenti squadre) preparano il match proprio sfruttando il maggior peso del loro lungo Paci che, da semplice gregario, vivrà la miglior performance in carriera, sfiorando il trentello, firmando la doppia doppia, e soprattutto regalando di fatto non solo la vittoria ai suoi, ma anche la differenza canestri che Trapani, colpevolmente, si farà sfuggire, nonostante un primo quarto scintillante in attacco che, forse, le farà pensare (sbagliando) che non vi fosse stavolta bisogno di difendere duro. Insomma, il trittico di partite (senza il proprio miglior giocatore) finisce comunque più che bene, poteva essere l’inizio di una situazione di grave difficoltà ed, invece, la squadra trova due vittorie e si mantiene in ambito playoff, con qualche punto di distanza su diverse squadre in lotta per evitare il peggio. Finita la sosta per la Coppa Italia, Trapani ha però di fronte un vero e proprio tour de force, con diverse gare ravvicinate ed almeno tre di queste sembra che debba disputarle sempre senza il suo rookie, in fase di recupero ma non ancora pronto. E si tratta di match decisivi, in particolar modo il doppio turno casalingo contro Treviglio ed Assigeco Piacenza, dove portare a casa almeno una vittoria sarà imperativo. Perché i match esterni contro Capo D’Orlando e Biella, anch’esse in lotta per la salvezza, si prefigurano a dir poco “caldi” ed espugnare quei parquet sarà tutt’altro che facile. Anche la differenza canestri potrà avere il suo peso. Rimarrebbero le gare contro Udine e Torino ma riporre speranze di vita o morte su tali partite, beh è poco consigliabile. In sostanza, bisogna arrivare all’appendice dell’orologio (fase in cui si disputano 4 gare, incrociando le sorelle del Girone Rosso) con qualche punto di vantaggio che tenga a distanza di sicurezza Mollura e compagni dalle ultime tre posizioni, onde evitare di essere costretti a giocare dette gare con troppa pressione sul collo. Poi se si continua ad esser vicini alla zona play-off tanto meglio, a maggior ragione se Childs tornerà in tempi brevi e, soprattutto, quello di prima … ma guardarsi dietro è il must di questo gruppo! Bisognerà proporre, un po’ per scelta ed un po’ perche “costretti”, il basket che chiede Parente, fatto di intensità, aiuti e cambi difensivi. La metà campo offensiva che trae linfa da quella difensiva, prendendo vantaggi in transizione ed aprendo il campo con e per le incursioni dei piccoli, sfruttando di volta in volta il vantaggio contro avversari più lenti. La cosa che fa ben sperare è che, nonostante l’emergenza continua in infermeria da inizio stagione, la squadra ha retto in classifica, con i 18 attuali punti, vincendo (anche on the road) contro le dirette concorrenti, ed al momento è in posizione tranquilla. E tutto lascerebbe presagire che, ritornato Childs (doppia doppia di media in stagione), si possa solo migliorare, e soprattutto praticare quel basket per cui la squadra era stata pensata e costruita ma, a differenza degli ultimi tempi, con un centro che protegga l’area e che sia riferimento in attacco nel pitturato. La base solida cui aggrapparsi, quando le cose non vanno in attacco, è stata (manco a dirlo) proprio la metà campo difensiva, che non può ammettere cali di attenzione, il punto da cui costruire in attacco. E così deve continuare ad essere, per sopperire così a dei deficit di chili e centimetri, sfruttando invece ritmo, atipicità e velocità, superando le difficoltà a metà campo. Insomma, un finale di stagione che può portare in diverse direzioni la squadra granata … tutto da vivere, allacciate le cinture!
Salvatore Barraco