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Frena il Trapani a Barcellona Pozzo di Gotto, interrompendo la serie di 12 vittorie consecutive.

Lo 0-0 del D’Alcontres delude più sul piano della prestazione che su quello della classifica, su cui ha inciso solo marginalmente.

I granata infatti, su 26 gare finora disputate, ne hanno vinte ben 23 e pareggiate solamente 3, rimanendo ancora imbattuti, senza nessuna sconfitta, con 74 reti segnate e solo 10 subite.

Ciò ha significato mantenimento del primo posto in classifica e comunque a tutt’oggi un significativo vantaggio in graduatoria nei confronti della seconda, ben 11 punti, malgrado i due punti persi domenica scorsa rispetto al Siracusa, a sua volta vincitore in casa con il Portici  e con un turno di riposo in più, ancora da osservare, rispetto sempre agli aretusei.

Ma è sul piano del gioco e della prestazione che la squadra contro la Nuova Igea Virtus non ha convinto.

E ciò malgrado l’abbondanza dell’organico e la qualità dei singoli a disposizione di Torrisi.

È bastato incontrare una squadra che si eleva rispetto al livello di generale mediocrità del girone ed i granata sono andati in difficoltà nella costruzione della manovra offensiva, facendo riemergere il limite strutturale, che li contraddistingue sin dall’inizio del campionato.

Niente di preoccupante al momento, intendiamoci.

Tale limite non ha inciso fino ad ora in maniera determinante sul rendimento della squadra.

Il cospicuo vantaggio in classifica ci consente di gestire determinate gare, quelle a maggiore coefficiente di difficoltà, che per fortuna non sono tantissime.

Basterà quindi tornare alla vittoria domenica prossima, quando al Provinciale ospiteremo La Fenice Amaranto di Reggio Calabria, per rimettere le cose a posto e riprendere con sicurezza la marcia, imponendo il consueto ritmo perentorio, finora messo in mostra.

Definita in tal modo la cornice entro cui valutare la prestazione di domenica scorsa, c’è da dire che nell’occasione più di qualcosa non ha funzionato e che comunque il pari ottenuto in terra messinese poteva anche tramutarsi nella prima sconfitta stagionale dei granata.

Solo il ginocchio provvidenziale di Crimi  ci ha evitato la capitolazione e sono forti i dubbi che la palla, scagliata dal centravanti di casa Di piedi, avesse di fatto già varcato la linea di porta.

Per arbitro e guardalinee tutto regolare, così come il fallo di mano di Guerriero nel primo tempo, che, già ammonito in precedenza, si è visto sanzionare il fallo ma senza il conseguente secondo cartellino giallo, che avrebbe significato espulsione.

Anche in questo caso ci è finita bene e la sostituzione di Guerriero sul finire della prima frazione è stato un modo per evitare guai peggiori, evitando di sfidare ulteriormente la buona sorte.

Dicevo della prestazione. Nella sfida fra le due panchine, il buon ex, Ciccio Di Gaetano, ci ha fatto la figura migliore.

Con un organico nettamente più modesto rispetto a quello opulento e talentuoso, di cui dispone Alfio Torrisi, ci ha messo in difficoltà, impedendoci di sviluppare un’efficace manovra di avvicinamento alla porta avversaria.

In particolare, il mister dei messinesi, con umiltà, ha cercato di farci male nell’unico modo che poteva: contropiede rapido, innescato da un feroce pressing con raddoppi e triplicazioni di marcatura, operati nella sua metà campo. Giustamente, rinunciava al pressing ultra offensivo e faceva avanzare i portatori di palla granata fino alla metà campo, in modo da crearsi gli spazi alle spalle dei nostri difensori, in cui poi cercare di fiondarsi. Ed anche l’attacco alle seconde palle, almeno nel primo tempo, gli è riuscito alla perfezione.

Le occasioni vere per vincere la gara le hanno avute i padroni di casa, con Calafiore nel primo tempo e con il già citato Di piedi.

Noi abbiamo vissuto essenzialmente di possesso palla e di attenzione massima alla fase difensiva . Non ce ne siamo fatti un cruccio nè, per questo, ci siamo dannati l’anima, perché anche il pari ci stava bene e perché l’atteggiamento della squadra, voluto dall’allenatore, è stato abbastanza prudente, senza squilli di tromba e rinunciando sistematicamente a scoprirsi eccessivamente nel portare più giocatori possibile sopra la linea del pallone.

È stata una parità prevalentemente di contenimento, piuttosto che di attacco ragionato alla porta avversaria.

E, come al solito, quando si è trattato di costruire gioco ed azioni pericolose, abbiamo palesato i nostri limiti, senza che questa volta ci venissero in soccorso  i colpi individuali dei vari Cocco, Kragle, Convitto, Marigosu,Bollino e Bolcano, che spesso ci hanno risolto le partite, cavando le classiche castagne dal fuoco.

Non sempre la sorte ci può essere amica. Anche se, come ho ricordato, l’abbiamo avuta a nostro favore col salvataggio di ginocchio sulla linea di Crimi e con la mancata espulsione di Guerriero per fallo di mano.

Sul pari di domenica scorsa hanno anche inciso le scelte specifiche di Torrisi, non solo l’atteggiamento generale di squadra.

Convitto, tenuto a riposo nel match di Coppa Italia ad Imola, ha fatto ingresso in campo solo all’ 11.mo della ripresa, anziché essere schierato fin dall’inizio, come sarebbe stato logico ed auspicabile; così come Bollino, che ad Imola aveva giocato l’ultimo quarto d’ora e domenica è entrato solo al 19.mo della ripresa.

Lo stesso dicasi per Montini, che ad Imola ha giocato quindici minuti e a Barcellona ha rilevato uno spento Cocco solo all’80.mo.

Per chiudere con l’eterna questione Marigosu, il nostro unico, vero fantasista, in grado di spezzare gli equilibri di una gara, continua ad essere utilizzato con il contagocce in trasferta:

15 minuti ad Imola e poco più di 20 a Barcellona.

Forse, tutte queste cose considerate, a Barcellona si sarebbe potuti essere un attimino meno difensivisti ed un pelino più coraggiosi, sia nelle scelte dei singoli che nella mentalità.

Poco male, come dicevo, a patto che fin da domenica prossima si riprenda la marcia. Senza distrazioni o tentennamenti di sorta, così da spezzare sul nascere ogni residua velleità eventuale delle inseguitrici, anziché alimentarle.