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Che il Trapani potesse vincere a Perugia, come poi è stato, non era un semplice esercizio di speranza ma un fatto obiettivamente prevedibile, considerate sia le forze in campo sia le diverse motivazioni, che animavano le due contendenti.

Che la Cremonese potesse sbancare il Romeo Menti di Castellammare di Stabia era un’ipotesi altrettanto prevedibile, considerati, anche in questo caso, sia i valori tecnici in campo sia le opposte ma comunque forti motivazioni di entrambe queste due squadre . 

Ciò che francamente alla vigilia non era in alcun modo prevedibile è stata la prestazione casalinga dell’Empoli, che impegnato nella lotta per entrare nei play off, ha dato invece via libera al Cosenza, complicandosi e di molto la vita nella rincorsa all’obiettivo prefissato. Sconcertante, per non dire scandalosa, la condotta di gara dei toscani, considerato il modo, molto più che sospetto, con cui hanno subito le reti degli ospiti. 

In particolare quello del primo svantaggio: dalle immagini si nota chiaramente come il difensore centrale empolese appostato al centro della sua area in attesa del traversone in mezzo degli avversari, prima guarda alle sue spalle per vedere se qualcuno dei cosentini stia arrivando da fuori area e dopo, anziché spazzare via il pallone, che ha a portata di piede, lo fa passare senza colpirlo, con un movimento a ritrarre l’arto, che sa tanto di gesto cercato e voluto, consegnando in tal modo la sfera alla conclusione a botta sicura dell’avversario, che infatti non si fa pregare e, neanche tanto stupito da questo regalo, calcia e fa goal.

Potrei continuare a descrivere altri episodi sospetti ma penso che l’1-5 del Castellani la dica già abbastanza lunga sul fatto che più di qualcosa lì ad Empoli meriterebbe un serio approfondimento da parte degli inquirenti della Procura Federale. Fatto sta che l’inopinato e molto sospetto successo del Cosenza in Toscana ha reso vano quello del Trapani al Renato Curi di Perugia. 

Adesso, ad una gara dal termine della stagione regolare in serie B, il campo ha dato il suo verdetto : siamo retrocessi in serie C, qualunque sia il nostro risultato di Venerdì con il Crotone e qualunque sia quello della gara fra Cosenza e Juve Stabia. L’unica speranza di potere ancora giocarci l’accesso ai play out nell’ultima gara stagionale, che in tal caso sarà comunque necessario vincere, risiede ora non più nel verdetto del campo ma in quello della Giustizia sportiva 

Se infatti il Collegio di Garanzia del CONI, nel terzo ed ultimo grado di giudizio, ci dovesse restituire in tutto o in parte i punto sottratici nei precedenti due gradi, allora si aprirebbero nuovamente per il Trapani delle concrete possibilità di salvezza, teoricamente non solo attraverso i play out ma anche, in base ad un certo incastro di altri possibili risultati, addirittura senza dover necessariamente passare per gli spareggi. Ipotesi suggestiva quest’ultima ma anch’essa possibile, a patto che la gara casalinga con il Crotone sia vinta.

Personalmente non sono in grado di prevedere cosa accadrà nell’aula della giustizia sportiva, certo è che Castori ed i suoi ragazzi meriterebbero la salvezza, per come si sono comportati fino ad ora, quantomeno meriterebbero che a loro fosse restituita la possibilità di giocarsela fino all’ultimo minuto dell’ultima gara di campionato questa agognata salvezza. 

Sarà quel che sarà ma se c’è una cosa che già adesso mi sento di dire è questa : qualunque sia l’esito definitivo di questa tribolata stagione, anche quindi in caso di salvezza in extremis e dunque anche in caso di successo nelle aule della Giustizia sportiva, un’analisi critica nei confronti del modo di gestire la stagione da parte dell’attuale proprietà andrà fatta. 

Quanto accaduto da luglio scorso ad oggi chiama direttamente in causa le capacità finanziarie e gestionali della proprietà, che tutto ha assicurato al Trapani tranne che stabilità e tranquillità gestionale, tecnica e finanziaria . Di tutto ciò bisognerà tenere conto, se si vorrà pensare ad un futuro meno tribolato ed incerto rispetto a questa per certi versi disgraziata stagione agonistica : sia sul piano sportivo che su quello amministrativo.

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