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La “nuova” Pallacanestro Trapani

I primi giorni di allenamento della stagione e l’imminente “nuova” versione della SuperCoppa (girone con Napoli, Capo d’Orlando ed Agrigento), dove per la prima volta saranno coinvolte tutte le partecipanti di A2, rappresentano l’atteso prologo per presentare la versione granata 2019-2020. 

L’organico costruito dalla coppia Davide Lamma – Nicolò Basciano non è certo inferiore a quello precedente, ed i playoff rimangono l’obiettivo stagionale, magari partendo da posizioni più prestigiose. A tal proposito, si è ritornati all’antico, con una formula ad orologio, con “incroci” tra i gironi, che seguirà la regular season.

Al termine dell’orologio, ecco la griglia definitiva dei play-off che, stranamente, non vedrà “incroci” tra gironi (come nel passato) ma la lotta per la promozione tra le squadre del proprio girone. Detto ciò, torniamo alle questioni granata.

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Confermati Coach Parente, ed i “trapanesi” (con diverse sfumature) Mollura e Renzi, nonché Curtis Nwohuocha, si è optato per rinnovare, per il resto, il roster.

A partire da entrambi gli americani, in primis nello spot, non più “1-3” ma nelle posizioni “2-4”. Ecco quindi il colpo da novanta, quel La’Marshall Corbett che è reduce da due stagioni consecutive nelle fila di Montegranaro e, più in generale, alla sua quinta esperienza nel bel paese, che ha di fatto sempre terminato con medie attorno al “ventello”. 

Dovrà scardinare le difese avversarie con la sua leadership ed il micidiale tiro da fuori, punendo i cambi sistematici sul pick and roll e, soprattutto, firmare ricchi bottini.

La personalità, la conoscenza del campionato, la capacità di costruirsi un tiro a giochi rotti…beh, fan proprio pensare che Trapani abbia firmato l’americano giusto!! 

Si è poi cambiato rotta anche sullo “spot” dell’altro americano, non più un “tre” ma un ritorno al “quattro” da affiancare a Renzi, il rookie  Kenneth Goins che, con la prestigiosa maglia di Michigan State, è arrivato perfino alle Final Four Ncaa, perdendo in semifinale contro Texas Tech.

Un risultato straordinario, perché arrivato grazie ad una vittoria allo scadere su Duke (favoritissima per il titolo) con una tripla nel finale proprio di Goins. Nella sua carriera universitaria non ha fatto mai bottini clamorosi ma è cresciuto di anno in anno, garantendo presenza a rimbalzo nel pitturato e solidità di gioco. D’altronde, con Renzi e Corbett terminali offensivi designati, serviva un giocatore che “completasse” il lungo genovese, che garantisse un gioco più interno, rimbalzi, copertura in difesa. Il biglietto da visita di Michigan (dove si “conosce” il gioco) depone in suo favore. 

È stata firmata poi l’ala Alessandro Amici, ex Eurobasket Roma e Fortitudo, che è un giocatore di spiccata personalità, sempre pronto a prendersi le proprie responsabilità quando occorre. Esterno completo ed atletico che, pur non essendo costante al tiro da fuori, non fa mai mancare il suo apporto di sostanza. 

La doppia cifra di media è ampiamente alla sua portata. Pedina dalle mille risorse, migliorato nella pericolosità in uno contro uno, che tatticamente può giocare almeno tre ruoli (2,3 e 4 in quintetti piccoli) e, quindi, particolarmente prezioso nello scacchiere tattico di coach Parente, in entrambi i lati del campo.

La pulizia cestistica, e la capacità di giocare due-tre ruoli, del play-guardia Gabriele Spizzichini, ex Scafati e Tortona, saranno poi linfa per mettere in pratica i dettami di Daniele Parente. Assicura difesa, dinamismo, atletismo e duttilità tattica, ricoprendo (anche lui) tutti i ruoli sul perimetro.

Può far male dalla media mentre può senz’altro migliorare al tiro dalla distanza, pur essendo principalmente un giocatore di sistema che, oltretutto, vorrà riscattare una stagione sfortunata, segnata da troppi guai fisici.

 

Detto dell’altro “americano”, capitan Renzi, che completerà il quintetto, dalla panchina arriverà l’energia delle “vecchie” conoscenze Marco Mollura (pronto a giocare 2, 3 ed all’occorrenza 4 atipico) e Curtis Nwohuocha, chiamato a confermare i miglioramenti in area colorata, dove dovrà dosare meglio la straripante forza fisica e addolcire un po’ i polpastrelli. 

L’atteso Federico Bonacini, talento del 1999 di proprietà della Pallacanestro Reggiana (la scorsa stagione bene ad Ovest con la canotta di Rieti) che gli addetti ai lavori pronosticano sulla rampa di lancio nel ruolo di playmaker, nonché l’under Alessandro Ceparano (guardia-ala dalle notevoli doti atletiche), in prestito dalla Don Bosco Livorno, completano il quadro di una squadra più “fresca” e, soprattutto, atletica della passata, in termini di esplosività, nonché tatticamente molto duttile, con diversi atleti pronti a ricoprire più ruoli, “approfittando” dei vari mismatch che di volta in volta andranno sfruttati nei confronti degli avversari di turno. 

Maggiore facilità, oltretutto, a “cambiare” in difesa e possibilità di schierare quintetti con tanti centimetri, anche nei ruoli perimetrali. 

Una squadra pronta quindi a professare il credo del proprio coach che, notoriamente, ama giocare in transizione e, laddove non è possibile, “aprire” il campo con quintetti e lunghi atipici, pronti a punire i più lenti avversari ed “aprire” il campo per le incursioni degli esterni. L’obiettivo è quello di giocare a ritmi alti, puntando sui tanti “possessi” conseguenza di difesa e gioco in velocità, nonché su punteggi ben sopra gli “80” che, non guasta, sono linfa per il coinvolgimento del pubblico. Il tutto, con un “motore” in dotazione ben più atletico dei recenti anni. 

Forse manca una rotazione (il Marulli di turno, per intendersi) ma crediamo che i presupposti per “divertirsi” non manchino e, aspetto prioritario, i tifosi, in un’epoca in cui le società sportive spariscono dall’oggi al domani, possono dormire sonni tranquilli, in virtù di una garanzia di continuità, targata famiglia Basciano, di cui la piazza non sempre, a questi livelli, ha potuto godere. 

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