Mentre il Trapani perde a San Cataldo la prima gara della gestione Torrisi, Trapani città riabbraccia Aristide Zucchinali, conferendogli la cittadinanza onoraria alla memoria.
Il Trapani perde con poche attenuanti a San Cataldo per 3-2.
Questa volta cuore ed impegno non sono bastati.
Nè è bastato tornare a segnare su calcio di rigore.
Quando le proprie armi sono solo l’agonismo, la voglia di fare bene e di non darsi mai per vinti, ti può andare bene una, due, tre volte ma poi i nodi vengono al pettine.
Ai granata, come al solito da quando c’è Torrisi, fa difetto un’efficace organizzazione del gioco in fase offensiva.
Ciò significa che non abbiamo una manovra di avvicinamento alla porta in grado di creare occasioni da rete limpide.
In più domenica scorsa abbiamo commesso anche errori evidenti in difesa, che ci sono costati tre goal
sul groppone.
Più in generale, abbiamo vinto, non senza un pizzico di fortuna, gare contro squadra che non avevano più nulla da chiedere a questo torneo, oppure palesemente inferiori alla nostra.
Quando invece abbiamo incontrato avversarie in crescita, con obiettivi ben precisi in campionato, abbiamo incontrato più di una difficoltà.
E così gare come quelle casalinghe con Sant’Agata ed Acireale, già perse, le abbiamo riacciuffate sul pari con una buona dose di fortuna nei minuti di recupero.
Altre le abbiamo vinte grazie ad autoreti decisive degli avversari, vedi Lamezia, vedi il secondo goal nella gara casalinga con il Canicattì, oppure il terzo goal di Cittanova, in cui gli avversari si sono fatti goal da soli.
In più domenica scorsa abbiamo sofferto la pressione degli avversari, andando in bambola in fase difensiva: tre errori gravi, sintomo di scarsa tranquillità.
Proprio per questo dare 10 come voto alla prestazione dei propri amministrati da parte di Torrisi lascia francamente interdetti.
In una gara men che mediocre sul piano del gioco, la prestazione dei granata, sia pure abili a rimontare dallo 0-2 al 2-2, non può essere valutata nemmeno con la sufficienza:
per ciò che non abbiamo fatto in attacco e per ciò che abbiamo sbagliato, sia davanti che dietro.
Per non parlare del terzo goal subito, che ha ricordato moltissimo quelli presi al Cibali, contro il Catania.
Avremo modo di rifarci, perché il calendario ci è favorevole e perché affronteremo in casa squadre di ultima fascia, che lottano si per la salvezza ma che non hanno grosso coefficiente tecnico, come Real Aversa e Ragusa, così come in trasferta la gara contro il Santa Maria del Cilento non appare uno scoglio insormontabile.
E mentre il Trapani si arrabatta nel suo campionato senza obiettivi specifici (nè lotta per la salvezza nè lotta per la promozione), la Città di Trapani lo scorso 6 Marzo ha conferito la cittadinanza onoraria alla memoria di Aristide Zucchinali da Levate (Bergamo), per 5 campionati ala sinistra del Trapani (dal 1957 al 1962) con la maglia numero 11.
Chi fosse Aristide Zucchinali ( venuto a mancare nel 2018 ) non devo essere io a dirlo.
Moltissimi trapanesi, ancora oggi, ne ricordano le gesta e l’umanità, nonché l’attaccamento alla maglia granata, oltre che al valore tecnico.
E ciò attraverso i racconti di genitori e nonni .
Autentico alfiere di un calcio romantico, che oggi non c’è più, Zucchinali ha incarnato più di altri la voglia di sentirsi trapanese, pur non essendolo d’origine.
La voglia di non tradire mai una tifoseria , quella granata, a cui mai volle dare una delusione, se non quelle decise dal destino, come la serie B persa per un punto all’ultima gara di campionato a Chieti il 4 giugno del 1961.
Ma poi, quasi a lavare quell’onta beffarda e crudele, eccolo presente a Cremona il 12 Maggio del 2013 a festeggiare assieme a migliaia di trapanesi la conquista della serie cadetta, dopo ben 52 anni da quel primo tentativo, che a lui ed ai suoi compagni dell’epoca non riuscì per un’inezia.
Strane le vicende sportive. Quella squadra non andò in B ma i suoi componenti per decenni sono rimasti da protagonisti, osannati e rispettati, nell’immaginario collettivo del tifo granata . È tuttora lo sono e li rimarranno per sempre :
Gridelli; De Dura, Ancillotti; Vascotto, Zanellato, Tomassoni; Nardi, Castaldi, Ferrari/Magheri, Merendino, Zucchinali.
Allenatore : Dugini.
Francesco Rinaudo