Dopo il match casalingo vinto con la ex capolista Vibonese, il Trapani era atteso dalla non facile trasferta in terra akragantina, per continuare a tenere a strettissimo contatto il vertice della classifica, in attesa del turno di riposo delle altre big del girone I della serie D.
Missione compiuta, anche se i granata, pur vincendo, non hanno dato quella sensazione di supremazia di gioco e tattica, che invece sarebbe stato normale aspettarsi, visto l’organico infarcito di nomi importanti, tutti di categoria superiore.
Striminzita nel punteggio, la vittoria dei granata lo è stata ancora di più sul piano del gioco e dell’atteggiamento tattico.
Basti pensare che nella ripresa, anche quando abbiamo giocato in superiorità numerica per via dell’espulsione del locale Sanseverino, ci siamo solo difesi, con una terza linea a cinque e con le mezzepunte, Balla e Morleo (sic !), che venivano dietro a mettersi in linea con i due mediani centrali (Acquadro e Cangemi), lasciando in avanti il solo Samake.
Per un 5-4-1 in fase difensiva, a mio avviso, eccessivamente prudente, perchè l’Akragas nella ripresa, sia quando ha giocato in parità numerica ed a maggior ragione poi quando è rimasto in inferiorità numerica nell’ultimo quarto d’ora di gara, non ha mai tirato in porta, non ha creato nemmeno un’occasione da rete, dimostrando l’inconsistenza del proprio reparto d’attacco, a prescindere dalla più che convincente prova dei nostri difensori, che non hanno sbagliato praticamente nulla.
Ma noi, in generale, non è che siamo stati tanto meglio dei nostri avversari. Nel secondo tempo non abbiamo mai costruito un contropiede, ci siamo solo limitati ad aspettarli nella nostra metà campo, senza mai dare l’impressione di controllare con autorevolezza la gara, impegnati come eravamo in via principale ad irretire l’altrui manovra, senza dare corpo e vigore alla nostra.
Rispetto a loro, abbiamo colpito due legni, uno su una punizione di Gagliardi e l’altro su un tiro da fuori di Cocco.
Dunque, se non altro ai punti, abbiamo meritato la vittoria. E su questo non c’è alcun dubbio.
Inoltre, mettiamoci anche che siamo stati bravi ad indirizzare a nostro favore la gara, costringendo gli avversari al fallo da espulsione.
E questo grazie all’esperienza ed alla qualità tecnica dei nostri calciatori.
Con la Vibonese era toccato a Kragl, ieri a Cocco, bravo a rubare palla a Sanseverino, che poi lo ha messo giù.
Pur senza brillare, dunque, portiamo via dall’Esseneto tre punti importanti, che fanno statistica:
quattro gare disputate ed altrettante vittorie; zero goals subiti.
Cifre che legittimano senza dubbio le aspirazioni da primato ed una leadership nel girone, che appare via via sempre più chiara.
Basti considerare che, a parte Siracusa e Vibonese, tutte le altre avversarie sembrano di un livello di molto inferiore al nostro e quindi non dovremmo avere problemi a batterle, perché dove non arriviamo col gioco, arriviamo con le individualità e ciò sembra bastare, per coltivare sogni di gloria.
Insomma, il Trapani sembra sempre più assomigliare al Catania dello scorso anno, una squadra che non mostrava granchè a livello di gioco, non bella a vedersi ma che vinceva le partite con regolarità impressionante:
perché era composta da giocatori di categoria superiore, forti ed esperti, che in un modo o nell’altro alla fine il goal lo facevano.
Per chiudere, un’annotazione tattica.
La nostra è stata ieri una partita principalmente difensiva, molto prudente nell’atteggiamento tattico prescelto.
Abbiamo iniziato con il solito 4-2-3-1, in cui Calafiore, così come era stato per Cangemi con la Vibonese, agiva alle spalle del nostro centravanti più per disturbare, schermandolo, il loro play basso in fase di non possesso, che per assistere Cocco in fase di possesso.
Nella ripresa, con l’ingresso del difensore Redondi al 77.mo, siamo passati al 3-4-2-1, accentuando il carattere più difensivo che offensivo del sistema tattico, passando ad una difesa a 5 in fase di non possesso.
E ci siamo ulteriormente protetti, quando all’89.mo è entrato Sparandeo, schierato nel ruolo di esterno di centrocampo (a quatto) e di quinto di difesa (in fase di non possesso), mandando Morleo, un terzino, a far coppia con Balla nel ruolo di mezzapunta, alle spalle di Samake.
Alla fine, però, chi segna ha sempre ragione.
Il goal (su rigore, peraltro molto dubbio) l’abbiamo fatto noi ed è questo ciò che conta.
Ma vedere un Trapani così tanto preoccupato di difendersi, con l’organico che si ritrova, al cospetto di un avversario rivelatosi sul campo per nulla trascendentale, anzi spuntato in avanti, non mi ha fatto per niente una bella impressione.
Meno male che mercoledì arriva al Provinciale una squadra di seconda fascia, il Real Casalnuovo e le cose dovrebbero nettamente migliorare, sul piano dei rapporti di forza.
Al momento in cui il giornale è stato chiuso in tipografia, la gara doveva ancora disputarsi, per cui non sono a conoscenza del risultato finale ma non dubito che arriderà ai granata.
Francesco Rinaudo