Girone di ritorno in svolgimento, con Trapani che è sempre lì, al confine tra quel nono posto che, in questa stagione, significa salvezza tranquilla ed essere coinvolti invece in una fase retrocessione dove mantenere la categoria assumerà le sembianze di un’impresa. Nulla di nuovo, i ragazzi di coach Parente, a dire il vero, hanno sempre avuto la meglio contro le squadre in lotta, come loro, per salvarsi. Sempre soffrendo, spesso sul fil di sirena, ma è loro merito averlo fatto. Da ultimo nello scontro diretto casalingo contro Casale, pur non riuscendo a ribaltare per un soffio la differenza canestri. Di contro, hanno sempre perso contro i roster che viaggiano nei piani medio alti della classifica e, cosa da non sottovalutare, di fatto in quelle occasioni quasi mai hanno fatto realmente partita, accusando sin da subito divari importanti e cedendo le armi forse un po’ troppo presto. L’ultima sconfitta casalinga contro Cantù ne è l’emblema (67-82), con gli ospiti a chiudere già il primo periodo sul +17. Vero è che, stavolta, Mollura e soci a più riprese hanno ricucito fino al -5, dimostrando grande ardore agonistico, ma contro tal squadre, darle un vantaggio così ampio, beh quasi sempre si traduce in game, set and match! … troppo profonde, esperte, di talento, per dilapidare una doppia cifra, al di là dei cali di tensione che all’interno di una gara è naturale avere. Di contro, troppo la spesa energetica per rientrare da certi svantaggi, che non puoi poi non pagarla alla fine. Soprattutto per un organico come Trapani che, al momento, continua ad essere corto. Ecco, il roster granata. Di fatto, da settimane manca di un senior (lo spot di Dieng, andato via da tempo) ed è vero che fino al girone di andata non si poteva intervenire, avendo il club di Basciano già usufruito di un movimento per inserire Stumbris al posto di Jenkins. Nel ritorno sono ammesse due operazioni per squadra. Ma lo stesso coach Parente ha spiegato le difficoltà di intervenire per Trapani, da un lato solleticata dall’idea di cambiare assetto tattico (prendendo un lungo italiano ed un esterno straniero al post di un Carter sempre più deludente), dall’altro costretta a non sbagliare mossa e, soprattutto, vincolata dalla regola dei visti (già bruciati) che la costringono ad attingere o ad un USA già visto in Italia in questa stagione o ad un comunitario. Impresa non facile, poiché tali movimenti vanno fatti contestualmente o quasi. Qualcosa si muove! Nel pre settimana di Cantù arriva la firma dell’ex Andrea Renzi, a lungo inseguito, che darà certamente qualcosa in attacco, più fronte a canestro che spalle, aprendosi sul pick and roll per colpire dai 6.75. Certamente dovrà essere protetto invece in difesa dove non ha mai brillato, ed a rimbalzo dove però Mollura e Stumbris risultano solidi. Un lungo tecnico, dalle mani buone, però poco verticale e rapido. Ma bisognano punti. Non è un caso che Trapani ha spesso vinto le partite sotto i 70, e forse ciò spiega perché ad oggi non è riuscita a giocarsela con le big. Insomma, un’iniezione di talento era doverosa. Renzi però non ha esordito contro Cantù, e ciò lascia il dubbio di quale sarà l’assetto definitivo di Trapani. Difficile pensare che Carter resti, poiché di fatto lui e Renzi sarebbe complicato farli giocare assieme, di certo in attacco, ma ancor più in difesa, con accoppiamenti improponibili, trattandosi di due giocatori dalle lunghe leve. Curioso sarebbe tenere un americano dallo scarso rendimento, e per di più costretti a farlo giocare 20’. Più facile pensare ad una presa in settimana (o da qui a breve) di una guardia straniera cui possa affidarsi il pallone quando i giochi sono rotti, o che possa trarre vantaggio in 1c1, anche per liberare di responsabilità Massone, costretto spesso a mettersi in proprio, anche al di là delle proprie attitudini. Si verrebbe a ricostruire un roster di una certa logicità, con Massone, esterno USA (o comunitario), Stumbris e Mollura a giocare da tre-quattro ed il lungo italiano. E probabilmente anche in questa visione è stato preso Stumbris (e non un esterno puro) quando nel girone di andata si è sostituito Jenkins. Con Romeo, sempre prezioso, a fare il sesto uomo, quello dei break. A breve quindi potrebbero esserci novità, anche e soprattutto perché, dopo la trasferta di Treviglio, arriveranno le partite che contano, un trittico che di fatto deciderà tanto delle sorti di Trapani, con la sequenza Stella Azzurra, Juvi Cremona e Rieti, squadre contro cui fare i due punti e (nei primi due casi) mettere anche il 2-0 nello scontro diretto. E se pensiamo che nella fase successiva (dove si incontreranno le rivali dell’altro girone) ci si porterà dietro i punti acquisiti con le squadre del proprio girone (e così il computo degli scontri diretti), è gioco forza arrivare a giocarsi le prossime delicate (forse decisive) sfide con l’organico e l’assetto tattico definitivo.
Salvatore Barraco