Trapani ha chiuso la stagione regolare all’ottavo posto, che ha significato salvezza anticipata, evitando le sabbie mobili di quel girone nero dove mantenere la categoria assumerà le sembianze di un’impresa. I granata hanno chiuso bene le due gare finali della fase regolare, sbancando Latina e suggellando poi l’impresa nella partita casalinga contro Piacenza. Mantenendo quel piccolo vantaggio che i ragazzi di coach Parente avevano in dote rispetto alle più immediate inseguitrici, Stella Azzurra Roma, Juvi Cremona e Casale Monferrato, tutte oggi nell’inferno del tanto temuto girone salvezza, dove i passi falsi non sono concessi. Averlo evitato è il grande merito della squadra granata, che è passata sopra a tutto e tutti, dal fattaccio del canestro non riparato contro Rieti in casa … alle mille avversità, le più svariate ed inusuali, che gli si son poste davanti il percorso. Tante volte Mollura e soci provavano a riemergere da sott’acqua, per poi ritrovarsi dinanzi ad un nuovo imprevisto ostacolo. Soltanto un gruppo coeso di uomini, prima ancora che giocatori, poteva trarre motivazioni da tali “imprevisti”, senza mollare. Certamente condotti da un coach cui il maggior merito è stato quello di aver fatto credere ai suoi che, in qualsiasi condizione, se la sarebbero potuta giocare. Da lì il miracolo successo a Torino, prima ancora la vittoria sempre in trasferta a Rieti (anche lì senza americano e Mollura), suggellate dalle predette ultime due gare di regular season dove, pur recuperando i pezzi e con un Davis in più, Trapani era comunque priva del suo capitano Mollura. A miracolo acquisito, ed evitata la fase retrocessione, era lecito pensare che da li in poi Renzi e soci iniziassero (finalmente) a divertirsi, liberi dalla spada di Damocle della retrocessione e con Mollura pronto al rientro, che aggiungeva una rotazione importante. Oltretutto nel girone Bianco la banda granata partiva con un invidiabile primo posto, per via della formula e degli scontri diretti con le rivali inserite nel medesimo. Tant’è che si trovava, Trapani, addirittura avanti Agrigento che, in stagione regolare, aveva concluso con 6 punti più di Trapani. Insomma, un piccolo risarcimento (frutto di una formula cervellotica) per le disavventure patite dai granata, a voler credere al fato. Ma proprio nel momento migliore, in cui giocare liberi da pesi, con i vantaggi che ne conseguono, ecco che la stagione granata non poteva di certo filare liscia, ed anche stavolta nuovo imprevisto e nuovi assetti tattici ed emotivi da trovare per lo staff tecnico. Stumbris, senza dubbio l’uomo migliore della 2B Control, a poche ore dalla fine del mercato tra A2 e A1, riceve l’offerta dal piano di sopra, precisamente da Trieste che nel ruolo di ala accusa diverse assenze, ed è in piena lotta per salvarsi. Il Lettone tentenna ma di fatto non può perdere questo treno, Trapani ovviamente, a risultato acquisito, lascia libero il ragazzo che alla fine lascia la squadra, alla vigilia della trasferta di Nardò che avrebbe dato il via al girone Bianco. Scelta inevitabile, ad onor del vero, ma che non può non aver impattato sui compagni che, forse, avranno inconsciamente pensato come non fosse proprio la stagione adatta per “divertirsi”, se proprio nel loro magic moment venissero privati di un giocatore cardine, tecnicamente e come leadership. Certo, Mollura era prossimo al rientro ed avrebbe coperto proprio quel ruolo, ma la questione è di cifra emotiva, più che tecnica. Certo, tatticamente il roster finalmente più profondo (con Davis), con qualche freccia in più al proprio arco, la possibilità di giocare atipici, di cambiare in difesa su qualsiasi avversario, con quintetti “piccoli”, la possibilità di cambiare assetti tattici in corso (vere chimere durante la stagione regolare)… beh, sull’orlo della materializzazione, con la dipartita di Stumbris, si sono rivelati discorsi da rimandare (eventualmente) a settembre! … così seguono le orribili sconfitte contro Nardò in esterna e contro Rimini in casa, squadre presentatesi contro i granata con defezioni importanti, ridotte davvero all’osso … né miglior sorte ha avuto la trasferta di Chiusi, anch’essa conclusasi con una sconfitta granata … tanto ha pesato l’aspetto emotivo, vuoi per il caso Stumbris vuoi per l’obiettivo raggiunto dopo mille difficoltà, che forse ha tolto la giusta tensione ai ragazzi di Parente. Ma il grande vantaggio con cui Massone e compagnia partivano nel girone, fa si che Trapani sia ancora dentro i play-off che avrebbero del miracoloso per come è andata la stagione in generale. Ma che nello specifico sono a portata di mano. E ciò nonostante i tre passi falsi consecutivi. Mancano tre gare (quelle di ritorno del girone Bianco), e più che un problema tecnico o tattico, v’è da capire se la squadra ne abbia ancora voglia, di spendersi, o se le energie nervose si siano già prosciugate, per la salvezza, che, a prescindere da come andrà a finire, rimane il grande merito dei ragazzi in granata. Il mantenimento della A2 infatti era il primo (l’unico) obiettivo sul parquet, per poi capire come si svilupperà il “salvataggio” della società, che appare obiettivo ancora più importante, per via di una proprietà stanca ed in difficoltà, soprattutto dopo la prematura scomparsa di Bongiorno che aveva dato, negli ultimi tempi, entusiasmo e immesso risorse. Ma quando tutto sembrava volgere al peggio, o comunque ad un probabile ridimensionamento, ecco che l’ipotesi Valerio Antonini scalda i cuori dei tifosi granata. Da vedere come e se si concretizzeranno gli accordi con la famiglia Basciano ma, di certo, rispetto a qualche mese fa … la luce è ancora accesa! Un patrimonio da non disperdere!
Salvatore Barraco