Ciao Pablito, ciao Paolo …
scrivo con le lacrime che mi solcano il viso, lo stesso del tuo classe 1959 …
Le lacrime mi solcano il viso poiché, adesso, ho la piena consapevolezza, il ricordo lucido di più momenti, pensando a quanto, spesso, l’essere umano sia ‘piccolo’. E te lo confido poiché so che qualche volta, più d’una volta, sono stato scontroso con te per solo … 1€.
“Fonte un euro a Pablito tuo, ti voglio bene”, “Paolo, lasciami stare”.
Oggi ciò mi tocca il cuore, oggi ciò mi incide l’animo e lo spirito e mi far stare male. Lo voglio ricordare così e gli chiedo umilmente scusa.
Sulla sua vita in granata scriveranno in tanti. Paolo era una istituzione al Provinciale, al Palagranata, al Palailio, in trasferta. Tra bus sgangherati e teglie di pasta al forno, come nella trasferta di Mascalucia nella primavera del 1985, o a Gela nel ‘lontano’ 1981 partendo sempre dallo storico club Raimondo Massa, adiacente al campo CONI … Paolo uno di noi, da Trapani a Genova.
Eppure, Paolo, se torneremo a gioire per qualche bel risultato, per qualche promozione, Tu sarai sicuramente al nostro fianco con sciarpa, bandierine, felpa, annessi e connessi e qualche buon adesivo, quello è sempre ben accetto. Ciao Paolo sei con noi, resterai sempre con noi. Un abbraccio sincero. Ti voglio bene. Pablito buon viaggio..