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Scelte che sembrerebbero lasciar intendere la volontà di Basciano di rilanciare, di puntare in alto.

Al lavoro per le future progettualità, ispirandosi e facendo leva sul glorioso passato della vecchia Pall. Trapani. Quello dell’acquisto del Palagranata e l’ingaggio di Velentino Renzi, quale direttore generale, ne sono la palese testimonianza.

Scelte che sembrerebbero lasciar intendere la volontà di Basciano di rilanciare, di puntare in alto. Il tutto, però, in apparente ed aperta contraddizione con le difficoltà gestionali della presente stagione, delle quali non hanno fatto mistero gli stessi vertici societari. Insomma, si delinea un promettente futuro ma con interrogativi ancora aperti sul presente.

La prima risposta e il primo consenso, comunque, sono venuti dalla frangia più fedele della tifoseria. “Grazie!!!”. E’ stato il contenuto dello striscione messo in mostra dai tifosi all’atto della presentazione della futura “Arena granata”. Una riedizione dell’altro gesto di apprezzamento che, gli stessi tifosi, con un altro striscione posto in bella vista sui gradoni del Palailio, avevano in precedenza tributato a Basciano, ringraziandolo per aver ridato una casa alla maglia granata.

Insomma, è bastato poco per rianimare i tifosi, ridare slancio alla loro fede cestistica e confidare nel presidente per riassaporare il gusto delle vecchie tradizioni e dei vecchi successi, sperando di poterli rieditare.

Così, l’operazione Palagranata, probabilmente è già servita a riavvicinare una parte della tifoseria che era rimasta negli ultimi anni sempre a guardare, un po’ scettica e poco attratta dalla famiglia Basciano che certamente avrà le sue colpe per non essere entrata nel cuore di parecchi sportivi trapanesi ma che rappresenta l’unica chiave di lettura delle attuali e future vicende cestistiche della città.

Sognare non costa nulla, ma al di là dei sogni di A1 di Basciano jr., oggi come oggi, è invitabile stare con i piedi ben piantati per terra.

Troppe le variabili, le incognite e le difficoltà presenti sul terreno. Non ultima la riforma dei campionati, dopo le indicazioni emerse dal Consiglio Federale, con una A2 che si preannuncia, a regime, nel 2024, con un girone unico a 20 squadre e con una serie B a 32 formazioni e con uno straniero.

Certamente l’aggiudicazione all’asta del Palagranata è stata una bella notizia. Un oculato investimento da parte del duo Basciano-Bongiorno che, avendo ottimi agganci e conoscenze nel campo sportivo e in quello imprenditoriale, appare nelle condizioni di realizzare la nuova “Arena granata”.

Obiettivo primario, realizzare un complesso multifunzionale, sostenibile e quindi con una capienza fra i tremila e i cinquemila posti, in grado di poter ospitare eventi, con strutture collaterali che lo rendano produttivo oltre che fruibile, riqualificando un’area, oltre che un quartiere, in tal senso, già nel mirino dell’amministrazione pubblica.

Di basket, dunque, nelle premesse, ce ne dovrebbe essere poco. Solo contorno in questa operazione finanziaria, imprenditoriale che il duo Basciano-Bongiorno è riuscito ad aggiudicarsi, dopo le due aste di luglio e novembre 2021 andate deserte. Ancora mancano i dettagli, cioè il versamento entro il 23 giugno del 90 per cento del prezzo di aggiudicazione, quale somma a saldo, ma trattasi ormai solamente di una mera formalità.

Se l’acquisto della struttura e di quant’altro ad essa collegato e cioè l’importante spazio per destinazione, ha ridestato il ricordo, nei meno giovani, delle soddisfazioni che il Palagranata ha saputo regalare, rimane da capire quali saranno le linee di evoluzione. Innanzitutto, perché non potrà che essere un progetto da realizzare nel medio periodo. Partendo dalla pianificazione aziendale, dal business plan, procedendo, ovviamente per obiettivi e tappe intermedie.

Praticamente da rifare l’impianto, viste le condizioni davvero disastrose in cui ormai si trova. A rimanere potrebbero essere solamente le mura perimetrali. Difficilmente, così, la nuova struttura, tutta ancora da progettare, potrà essere realizzata prima del prossimo biennio/triennio. Impossibile, dunque, pensare di spostarsi, a breve, dal PalaIlio. Certamente la notizia ha portato con sé una ventata d’entusiasmo, come ha confermato la presenza complessiva di meno di 2000 tifosi, nella domenica successiva alla presentazione dell’’’Arena”, all’ultima gara interna della stagione regolare giocata dalla Pall. Trapani contro la corazzata Udine. Complice anche la saggia e popolare scelta del biglietto a 5 euro. Iniziativa programmata anche per la fase ad orologio, a partire dalla gara in programma mercoledì 20 aprile alle 20,45 con Chieti, formazione, guarda caso, allenata dall’ex Marco Calvani.  

Molti rimangono i dubbi e gli interrogativi da sciogliere, soprattutto alla luce di come si potranno coniugare le attuali difficoltà con le nuove spese, quelle di ricostruzione del Palagranata, che, comunque, dovrà essere gestito da un’apposita società e soprattutto quelle che da giugno prossimo porteranno Valentino Renzi all’interno dell’organigramma societario. Insomma, cosa vorrà fare davvero Basciano della Pall. Trapani?

Basket, sì, dicevamo, nella futura “Arena granata” ma solamente in via residuale, magari sfruttando le potenzialità di agganciarsi al credito sportivo per avere, a regime, anche un impianto al servizio della società. Ovvio che principalmente alla base di tutto ci sia l’idea di fare business con una struttura, la prima in Sicilia, polifunzionale, finalizzata anche al basket ma sede di concerti e anche di attività collaterali, attività commerciali, fisioterapia sportiva specializzata, ristorazione, centro di accoglienza.

Intanto Basciano, oltre che chiamare a raccolta la città e le istituzioni, promettendo di dare qualcosa che manca dalle nostre parti, ha già messo, provocatoriamente, le mani avanti dichiarando che qualora la prossima stagione dovessero arrivare solamente 200 abbonamenti, sarebbe propenso a mollare. Insomma, dal sogno della A1 di Basciano jr. all’idea di mollare del presidente, come al solito, passa poco.

Imprescindibile, sciogliere i dubbi che porterà con sé la presente stagione. La Pall. Trapani per espressa ammissione dei diretti interessati e per fatti oggettivi, ha vissuto e continua a vivere momenti difficili. Meno male che la squadra, al di là dei problemi fisici, non li abbia fatti pesare, centrando anticipatamente la salvezza, prima della fase a orologio, chiudendo al nono posto la stagione regolare solamente per via dello scontro diretto sfavorevole con Mantova e confidando nella possibilità di centrare la vetrina dei play off, magari affrontando la prima dell’altro girone, Scafati.

I ritardi nei pagamenti nella A2, del resto, non sono solamente quelli della Pall. Trapani. Ma resta il dubbio di quanto non possano pesare nelle prossime decisioni della società. Di contro, la presenza di Renzi lascia ben sperare. A lui che di buon grado ritorna a Trapani, dove ha lasciato un gran ricordo e dove ritroverà tanti amici e stimatori, il compito di dare una mano nell’ideazione del velleitario progetto dell’”Arena”, magari mutuando le idee da altre realtà cestistiche nazionali che in atto stanno cercando di realizzare analoghe strutture. E in generale, soprattutto, mettersi al servizio della società del duo Basciano-Bongiorno e della Pall. Trapani, per mettere a frutto la propria esperienza e, perché no, fare l’equilibrista fra le tante difficoltà che si prospetteranno e che si troverà a dover gestire. Perché quelle certamente non mancheranno.

                                                                       Peppe Cassisa