Una partita vera, un’anticipazione dei play off, quella disputata fra Shark Trapani e Fortitudo Bologna, fra due squadre che, a prescindere dalla scarsa importanza di classifica della posta in palio, ci tenevano a vincere. Soprattutto la Shark. Innanzitutto, per dimenticare la disastrosa semifinale di Coppa Italia, poi per archiviare l’ultima ininfluente sconfitta esterna con Chiusi, cenerentola del “girone rosso” ma, in primo luogo, per allontanare, in caso di una nuova sconfitta con i bolognesi, gli spettri e i pericolosi effetti psicologici e mentali, in vista di un possibile incrocio nella finale del tabellone “argento” dei play off. Ad arrivare è stata così una vittoria importante, il giusto abbrivio per alimentare l’autostima della squadra alla vigilia della post season e del raggiungimento della potenziale finale, proprio con la Fortitudo, con in palio la promozione in A.
Consapevolezza di essere squadra
La vittoria con Bologna consegna al campionato e ai tifosi granata una “vera squadra” in grado di fare riferimento agli italiani, quando nel primo tempo ha sofferto, sia in difesa sia al tiro pesante, e di allungare e chiudere la gara nella ripresa con gli americani decisivi. Una gara che dà alla squadra granata, la consapevolezza e la fiducia di poter battere i bolognesi e anche le chiavi giuste per aprire la difesa ospite, facendo affidamento sulla fisicità delle guardie e sulle loro penetrazioni, anziché sull’esclusivo riferimento al tiro da tre.
Atleti formato play off
Conforta anche che il rendimento di alcuni giocatori sia salito di rendimento. E’ il caso di Marini e di Notae, in vero formato play off e in grado di mettere in campo la “garra” giusta per trascinare la squadra, soprattutto in attacco. Ma è stato soprattutto il sacrificio difensivo della seconda parte del match e in particolare dell’ultimo quarto – lasciando un solo canestro a Bologna nei primi 5’- a far ben sperare in vista dei play off, perché è proprio dall’aspetto difensivo che si costruiscono i successi. E Diana ne sa qualcosa e ne è pienamente consapevole.
Margini di miglioramento
Adesso è la volta di una doppia settimana di riposo che potrebbe tornare ulteriormente utile per migliorare l’inserimento dei nuovi granata, soprattutto di Alibegovic. L’avvio della gara di Bologna ha evidenziato che nulla si improvvisa e che il percorso nell’inserimento in una squadra già rodata e a campionato in corso, di un giocatore, sebbene esperto, di classe e di categoria superiore, non è un fatto naturale e scontato. Sfruttare la fisicità di Alibegovic rappresenta il principale obiettivo e il più importante margine di miglioramento che Trapani dovrà ricercare nell’immediato. Meno problematico l’inserimento di Gentile, già leader della squadra e in grado di ergersi a protagonista pur uscendo attualmente dalla panchina.
Spetterà, inoltre, al coach Diana far comprendere l’importanza di ognuno dei granata e la consapevolezza che per raggiungere il fine ultimo, l’obiettivo per il quale la squadra è stata allestita e cioè la promozione, ci sarà bisogno di ognuno di loro, senza protagonismi e gelosie.
E poi relativamente agli auspicati miglioramenti c’è da augurarsi che Imbrò possa recuperare appieno e tornare quello che si è avuto modo di apprezzare nella prima parte della stagione regolare o che Mobio possa finalmente sbloccarsi.
Play off. Contro tutti e contro tutto
L’antipasto dei play off con Bologna ha messo in mostra una prestazione di carattere, di personalità della squadra, di capacità di reagire ai momenti difficili che possono capitare nel corso di un match.
Una vittoria che arriva a puntino al termine della stagione regolare. Ovvio che nei play off nessuno regalerà nulla ai granata e che anzi gli avversari si gaseranno nel dover affrontare i primi della classe. Una seconda fase che Trapani dovrà affrontare con la consapevolezza di giocarsi tutto in gare decisive e senza appello e pertanto da affrontare con la dovuta concentrazione, facendo valere la legge del più forte. Magari cercando di accorciare la serie prima possibile, sebbene la lunghezza del roster granata rappresenti un’arma in più rispetto alle formazioni avversarie.
Rammarico
Certamente alla fine della prima parte della stagione rimane il rammarico di non aver già potuto coronare il meritato traguardo della promozione, specie dopo aver stravinto la regular season e nella consapevolezza di avere l’organico più forte del campionato. Tutta colpa di una formula davvero rivedibile, per voler essere buoni, legata a interessi di cassetta e di incassi più che alla logica di premiare le squadre più forti e meritorie del salto in A.
Pubblico
Con la Fortitudo Bologna, si è trattato di una domenica di festa, di sana rivalità fra le due opposte tifoserie, vista la presenza di 150 tifosi ospiti, festanti e artefici di un tifo caloroso e incessante. Toccante poi il ricordo tributato dai bolognesi della “fossa dei leoni 1970” in memoria del compianto tifosi granata Pablito.
Ancora una cornice di pubblico eccezionale, per numero di presenze: l’ennesimo sold out. Un pubblico chiamato però a migliorare nell’apporto, alla squadra nei momenti difficili e che insomma non deve attendere che sia la squadra a doverlo trascinare nel compito.
Del resto il PalaShark deve diventare un fattore e spetterà ai tifosi farlo divenire tale, soprattutto alla luce del fatto che i granata giocheranno sempre in casa l’eventuale gara decisiva di ogni serie (quarto, semifinale e finale). Insomma, PalaShark quale fortino inespugnabile con l’apporto costante del pubblico che sappia trascinare la squadra e non soltanto viceversa.
Un palazzetto che diventa sempre più piccolo, malgrado gli ennesimi sforzi del patron Antonini, in quanto probabilmente neanche i nuovi 120 posti in gradinata o gli oltre 700 dell’anello, potranno soddisfare le richieste di quanti vorranno assistere alle decisive gare dei play off. Ma a prescindere dai consueti proclami del presidente, meglio pensare ad una serie per volta. Intanto, il quarto con Piacenza, che sta attraversando un buon momento di forma, poi la potenziale semifiale con la vincente di Verona-Milano e alla fine presumibilmente con Bologna o Rimini. Ma è chiaro che tutto passerà e dipenderà dai granata. Saranno esclusivamente loro gli artefici del destino della Shark.
Peppe Cassisa