I numeri obiettivamente sono critici: 4 sconfitte consecutive, compresa la gara di Coppa ad Ascoli, 1 solo goal segnato e ben 6 subiti in campionato. E la pazienza che ci era stata chiesta adesso è messa a dura prova
Non bisogna però cadere nell’errore di ragionare di pancia e di scatenare la caccia all’untore, come sta accadendo in questi giorni, ma è chiaro che o si inverte il trend a stretto giro di posta oppure la sorte del tecnico Baldini appare inevitabilmente segnata. È il modo in cui abbiamo perso le gare che mi fa impensierire più di ogni altra cosa.
Eccezion fatta per quella d’esordio ad Ascoli, le altre due gare di campionato hanno destato stupore essenzialmente sul piano del gioco e della prestazione: piani in costante regresso, fino a risultare assenti a Cittadella. Quasi che la squadra avesse subito una involuzione, anziché l’auspicata crescita
E ciò stona in modo evidente con le dichiarazioni ottimistiche del trainer, che alla vigilia della trasferta di Cittadella ci aveva parlato di un gruppo in netta crescita sia sul piano atletico che su quello del gioco.
Tre le ipotesi che si possono fare per tentare di dare una spiegazione a questo inizio negativo di campionato dei granata:
1) il Mister non è capace di far rendere al meglio questo gruppo, malgrado il lavoro e l’applicazione costante messaci in settimana;
2) il gruppo ha bisogno ancora di tempo per trovare la quadratura del cerchio e diventare squadra, così come l’ha immaginata il suo trainer, ma il tempo residuo è ormai limitato;
3) i calciatori, o parte di essi, non credono nel gioco che ha loro dato il Mister e per questo non lo applicano in gara con la necessaria determinazione
Se ne conclude che, a meno di immediati cambi di rotta nelle prestazioni, che si traducano in punti pesanti nelle prossime tre o quattro gare di campionato, l’esonero di Francesco Baldini sarà inevitabile in un futuro piuttosto vicino. Preoccupa non poco il Trapani visto finora, ben lontano dall’essere una squadra in grado di raggiungere l’obiettivo salvezza.
Al termine della gara di Cittadella, il portiere Dini affermava nelle dichiarazioni radiofoniche che ai granata mancherebbe davvero pochissimo per essere migliori di ciò che fino ad ora hanno dimostrato e che solo con il lavoro e l’impegno quotidiano questo gap, piccolo ma determinante, può essere colmato.
Ben diversa la convinzione del suo allenatore che, sempre a fine gara, ha ammesso che i suoi calciatori non riescono a fare in gara le stesse, identiche cose che, invece, riescono loro molto bene in allenamento e ciò, a suo dire, per un problema più di assenza di tranquillità mentale che di altro genere.
Questa tesi, che fa il paio con una delle tre ipotesi da me sopra formulate, secondo la quale per trovare tale tranquillità mentale e cominciare a far punti sarebbe necessario concedere a tecnico e squadra ancora un altro po’ di tempo, così da vedere al più presto un Trapani finalmente competitivo, chiama comunque in causa ed in via principale la figura dell’allenatore.
Ci risulta che già subito dopo la sconfitta di Cittadella la società granata abbia ragionato a lungo sull’ipotesi esonero.
Sembra che sia uscita fuori una sorta di fiducia a tempo: se non si comincerà a fare punti fin da domenica sera con la Salernitana, l’esonero del tecnico diverrebbe l’estrema ratio, a quel punto inevitabile.
Personalmente non ero del partito dell’esonero immediato e dunque condivido la decisione della società di concedere ancora del tempo alla squadra ed al suo allenatore; ma è un tempo limitato e passa per le prossime due gare interne e fino alla trasferta di La Spezia.
Se le cose, da qui ad allora, non cambieranno, non ci saranno più ultime chiamate, anche perché poi si rischia di rendere inutile un eventuale cambio di panchina.
Detto ciò, dico anche che spero che non si arrivi ad una soluzione estrema e che fin da domenica la squadra cominci a mostrare quelle qualità che finora le sono mancate o che non ha saputo mostrare nelle gare ufficiali.
In tal senso, è vero che l’allenatore ha le sue brave parti di responsabilità, vedasi la scelta di schierare in campo a Cittadella un 4-3-3 spuntato, a causa dell’utilizzo nel ruolo di attaccanti esterni di un terzino e di un attaccante ancora in netto ritardo di condizione (Scaglia).
Vedasi l’assetto difensivo, in cui si insiste troppo nel lasciare senza coperture i due centrali, con la conseguenza di essere spesso saltati dagli avversari, che trovano poca resistenza nel puntare la nostra porta, stante la non brillante condizione atletica di almeno uno dei due centrali (Fornasier).
Ma è pur vero che questo allenatore si è trovato di fronte fin dall’inizio a difficoltà di ogni genere, che gli hanno complicato e non poco il lavoro.
Ha dovuto amalgamare i 13 calciatori dell’anno scorso con gli altrettanti nuovi arrivi. Ed é stato costretto a farlo a singhiozzo, a causa del tardivo completamente dell’organico, degli infortuni che hanno colpito chi c’era (Evacuo e Corapi), di quelli che si portava dietro chi è arrivato (Del Prete e Candela) e della assenza totale di condizione fisico/atletica da parte di alcuni dei nuovi arrivi, che erano fermi da lungo tempo (Fornasier e Pettinari, oltre al già citato Scaglia).
L’ultimo rinforzo, preso al fotofinish il 2 settembre, il giovane Minelli arrivato dal Parma in prestito, si è aggregato al gruppo qualche giorno prima della trasferta di Cittadella.
Dunque, occhio che non sono solo errori o incapacità del Mister ma è anche responsabilità della società che gli ha consegnato una rosa a rate, aggravando le già inevitabili lentezze, derivanti dal processo di amalgama fra vecchi e nuovi e rallentando la crescita del gruppo, che, per i motivi di cui sopra, non si è ancora vista.
Consapevoli di ciò, i proprietari del Trapani non se la sono evidentemente sentita di dare la classica “scossa”, facendo saltare il Mister, probabilmente ritenendo che Baldini non abbia tutte le responsabilità di questo stentato avvio di stagione a zero vittorie e zero punti in classifica. Oppure perché la sostituzione in panchina non è questione che si realizza in un tempo così breve.
Fatto sta che adesso ogni partita delle prossime tre risulterà decisiva in quest’ottica.
I calciatori lo sanno e saranno loro a decidere con la prestazione in campo il destino del loro allenatore.
O ci regaleranno e gli regaleranno i primi sorrisi della stagione, e lo spero tanto, oppure tutto il tempo trascorso ed il lavoro fatto finora saranno stati inevitabilmente sprecati.