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27-8-19 Forza Trapani è anche Online
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Tra squali e cicloni la nuova Polisportiva granata di Valerio Antonini

Fino a qualche settimana addietro nessuno avrebbe potuto immaginare che le due maggiori realtà sportive trapanesi avrebbero avuto davanti scenari molto avvincenti, per certi versi pioneristici.

Ai più, o a tutti, nella nostra città Valerio Antonini era uno sconosciuto, assolutamente.Solo qualche ‘segugio’ alla continua ricerca di nuove sulle realtà di serie C e di serie D conoscevano l’imprenditore romano e del suo ’interesse sull’acquisizione della Sambenedettese. Maggio, insieme alle rose ed alla propria splendente luminosità solare, ha inaspettatamente portato alla città falcata scenari sul piano sportivo assolutamente non prevedibili.

L’impatto nella realtà cittadina di Valerio Antonini è stato devastante, pienamente, in senso positivo. L’operatività e le dinamiche messe in atto dall’imprenditore romano hanno fatto istantaneamente notizia. Lungimirante, visionario, risoluto, pratico – sicuramente narcisistico, pronto alla battuta ed al clamore, pieno di sé: sì – ha dato linfa, prospettive e scenari da primato al calcio ed alla pallacanestro Trapani. E i numeri e le cifre già investire parlano chiaro e tanto.

Valerio Antonini ha subito acquistato da Marco La Rosa il 70% del Trapani Calcio, subito dopo il restante 30% dall’ex patron del Dattilo Michele Mazzara; ha concordato di rilevare  la Pall. Trapani dalla precedente proprietà, in chiare difficoltà finanziarie per poter continuare (debiti non portati a conoscenza dello stesso Antonini), anticipando alla famiglia Basciano la somma di 165 mila euro per il titolo e provvedendo a saldare le spese per la messa a norma il servizio antincendio del Palailio. Antonini si è subito dato da fare per la totale ristrutturazione del Provinciale: dai cessi al manto erboso, dagli spogliatoi alla sala medica e dello stesso Palailio.

Un autentico uragano. Uno squalo in procinto d’attacco. Tanto da ‘muoversi’, prevenendo il peggio: ossia la non iscrizione al campionato di A2, in campo nazionale per acquisire il titolo della Stella Azzurra Roma, titolo inseguito anche da Avellino. Tradotto in soldoni, altri 250 mila euro ‘investiti’ per far sì che il pubblico trapanese potesse seguire ancora la propria squadra nel secondo campionato nazionale. Non basta: con l’esplosività caratteriale che gli è propria si è mosso per portare in granata atleti di spessore per poter vincere, almeno sulla carta. In quasi due mesi Valerio Antonini a Trapani e per il Trapani ha speso già, euro più euro meno, una cifra di 3 milioni di euro.Si raggiungerà la somma di 5milioni di euro non appena saranno firmati i contratti con gli atleti.

In Città, per lo sport, cifre mai viste e mai soltanto sognate.Neanche con Vittorio Morace e Serse Cosmi sfiorando la serie A. Il ‘vecchio’ ed avveduto comandante spendeva dai due ai tre milioni di euro per divertirsi e salvarsi in serie B.

Adesso con Valerio Antonini è tutt’altra storia. Almeno sul piano e sul peso economico.Si pensi che la sua società, con sede a Londra ed operante nel campo delle granaglie, la “Quanton”, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 230milioni di sterline ed una eccedenza di ben 80 milioni.‘Appena’ 25 sono stati stanziati per gli impianti sportivi a Trapani e per l’ascesa nella prima serie delle due maggiori realtà. Gli scenari dettati e intravisti da Valerio Antonini sono: Trapani-Lazio e Shark Trapani-Armani Milano e perchè no la Coppe europee. Non divaghiamo troppo, le realtà da affrontare sono diverse. Poichè ai miraggi, agli investimenti, alle promesse ed ai sogni bisogna rispondere coi risultati sul campo e coi primati in classifica.

Ci sono da mettere in piedi due squadre coi rispettivi organici diretti a primeggiare. Ma pur coi milioni, tanti e disponibili, non tutto è facile. Nella pallacanestro sono stati già bruciati due nomi: Romeo non è rimasto a Trapani ed ha firmato con Latina, mentre Cantù ha rimesso la casacca a Baldi Rossi. Ovviamente i bonus disponibili in mano del neo-patron granata sono tante e tante le opzioni di scelta.

Così come per il Trapani Calcio.Parecchi i nomi già fatti per il nuovo organico che cercherà di primeggiare in serie D.Riconfermato Torrisi – é una nostra personalissima opinione, smontabile e può apparire riduttiva, noi avremmo optato per un tecnico con una esperienza più solida in categoria soprattutto ‘a vincere’ -, ci sono da completare gli staff sanitari che Antonini vuole di prim’ordine e all’avanguardia.

Adesso tocca unicamente all’attaccamento, al calore ed alla passione degli sportivi trapanesi ed unirsi alle aspettatite dell’imprenditore romano dirette alle vittorie e a portare ai massimi livelli Trapani.Tradurre il tutto con l’acquisizione degli abbonamenti.Acquistabili singolarmente per le distinte discipline, oppure fare pregio alla neonata Polisportiva e poter assistere ad entrambe le discipline.

È bene sottolinearlo e ricordarlo.Se non ci fosse stato l’avvento di Valerio Antonini la pallacanestro a Trapani avrebbe visto, forse o molto probabilmente, una ripartenza in B. Dopo dieci anni di A2 l’era Basciano si era spenta e forzatamente cancellata a causa dei troppi debiti accumulati negli anni.Troppi, tanti quelli da ripianare: con l’erario, con il comune di Trapani, coi fornitori ed anche, in alcuni frangenti lo è stato, coi dipendenti. Realtà precaria che aveva provocato frizioni e ruggini tra Antonini e i ‘Bascianos’, tanto da paventare il ricorso ad avvocati ed aule giudiziarie. Una fine indecorosa per la Pall. Trapani, non degna dei sacrifici accumulati negli anni. Non aggiungiamo altro.

Nel calcio lo scenario delineava, nel bene, ad un drastico ridimensionamento dei programmi in D, una salvezza risicata, se Michele Mazzara se la fosse sentita di continuare coi giovani e a continuare a tenere in mano il cerino acceso. Diversamente la scomparsa.

Un miracolo che tra il Canale di Sicilia e il Mediterraneo Meridionale uno squalo ha deciso di portare in alto il ‘nome’ TRAPANI. Lo squalo per natura vede bene, oltre a muoversi bene tra le proprie acque. ‘Uno squalo’ che prendiamo molto in considerazione quando afferma e ribadisce che “a Trapani mancano le infrastrutture, specie per il settore giovanile.Poichè giovani e impianti sono il fulcro di una società sportiva che si rispetti”.Vedremo. Unicuique suum tribuere!   

Leonardo FONTE