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Come era successo sul terreno della Juve Stabia e ad Empoli, sempre nei minuti finali i granata hanno lasciato due punti preziosissimi. Adesso rimangono sette partite da giocare per portare a termine la fase regolare del campionato

Diceva Agatha Christie:”Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Ebbene, i tre indizi ci sono e la prova anche: il Trapani commette sempre gli stessi errori quando la partita, o il momento di una partita, diventano decisivi per le sorti del suo campionato. 

E nel tempo di recupero spreca tutto quanto di buono si era costruito prima. Così accade che a Cosenza, dopo aver disputato probabilmente la miglior partita in trasferta della stagione, la formazione allenata da Fabrizio Castori lascia due punti preziosissimi in quello che rappresentava un vero e proprio spareggio. 

Come era successo sul terreno della Juve Stabia (anche lì avanti 2-0) e ad Empoli. Sempre nei minuti finali e sempre a causa di errori grossolani. Se pensiamo a cosa avrebbe significato portare a casa questi sei punti in più, il rammarico non può che diventare ancora più avvelenato. 

La classifica così continua purtroppo a piangere e vede il Trapani ancora penultimo a quattro punti dalla zona playout e a sette dalla salvezza diretta. Quello che può far ancora sperare è che ci sono formazioni che ci precedono, come Ascoli e Juve Stabia, in evidenti difficoltà, che stanno perdendo terreno quasi ad ogni partita e la stessa Cremonese continua a non essere affidabile. 

Però se si vuole sperare realmente in qualcosa di positivo, non ci prendiamo in giro, non si possono più sprecare occasioni come quelle di Cosenza. Una partita giocata complessivamente bene, con lucidità offensiva e attenzione tattica per larghi tratti della stessa, rimessa in discussione da due disattenzioni fuori dal contesto.

Lo spartito che funziona. 

E dire che Castori l’aveva preparata davvero bene stavolta la partita. Riuscendo sin da subito ad imbavagliare il gioco offensivo del Cosenza e, di contro, a ribaltare puntualmente l’azione con azioni manovrate ma ficcanti. 

Questo nonostante l’assenza di Pettinari, squalificato. Ma quando lo spartito funziona, può bastarti anche un Piszczek per far male alla difesa avversaria. Il rigore che Tauguardeau ha trasformato per l’1-0 se l’è proprio guadagnato il polacco, che col suo moto perpetuo ha creato non pochi problemi. 

Avrebbe potuto anche far gol se i piedi non lo avessero tradito sul più bello e non avesse passato la palla al portiere anziché sfondare la rete. Può bastarti anche un Dalmonte finalmente in versione goleador e che gol dalla distanza il suo. 

Quello che non ci sta è l’aver preso il primo gol in contropiede, quando il Trapani era avanti 2-0. Non è da Castori sicuramente, non è da squadra allenata da Castori soprattutto. Eppoi il pareggio a un minuto e mezzo dalla fine del recupero, per un colpo di testa mancato da Buongiorno che ha permesso ad Asencio di prendere d’infilata la nostra retroguardia. 

A dire il vero non ci stava nemmeno la frettolosa espulsione di Pagliarulo per una presunta gomitata. In undici contro undici il Cosenza non creava pericoli; c’è voluto un uomo in più per chiuderci dietro. 

Sul piano individuale, in serata Carnesecchi che ha pure parato un rigore, oltre ad almeno tre interventi importanti. Molto bene Coulibaly, apparso in crescita fino a quando gli ha retto il fiato, dopo aver giocato una gara in lungo e in largo. 

Ma un po’ tutta la squadra si è ben comportata ed è stata determinata a vender cara la pelle, a parte le due maledette disattenzioni che sono costate poi la rimonta del Cosenza. 

Errori che se si ripetono periodicamente vuol dire che sono, ahinoi, nel dna di questa squadra; sono dei limiti strutturali che difficilmente superi.

Sette alla fine.

In ogni caso adesso rimangono sette partite da giocare per portare a termine la fase regolare del campionato. Partite nelle quali bisognerà dar fondo a tutte le energie fisiche e mentali rimaste, per non lasciare nulla di intentato. 

Il Trapani affronterà nell’ordine Livorno in casa, Chievo fuori, Benevento in casa, Pisa fuori, Pescara in casa, Perugia fuori e chiuderà in casa con il Crotone. Una full immersion che vedrà Pagliarulo e compagni contro formazioni senza più nulla da chiedere, ma anche contro altre che invece avranno ancora il proprio obiettivo da raggiungere. 

Pensiamo a quella sfida contro il Crotone fissata proprio per l’ultima giornata, con i calabri che potrebbero addirittura venire a giocarsi la A. 

Lottare inseguendo un sogno, che fino a poco tempo fa appariva irrealizzabile, è l’unica forza trainante che rimane al Trapani di Castori per dimostrare ai suoi tifosi di volerci credere fino alla fine. 

Se ci dovessero riuscire sarebbe davvero una bella lezione di vita, prima ancora che di sport.

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