Le vicende agonistiche del campionato hanno fatalmente distolto l’attenzione dei tifosi dalla situazione societaria del nostro Trapani. Noi stessi abbiamo chiuso il giornale solo qualche ora prima dell’incontro casalingo infrasettimanale con il Santa Maria del Cilento ed il nostro pensiero, in quel frangente, correva già a quanto di li a poco sarebbe potuto accadere al Provinciale, specie dopo la mezza delusione del pari di domenica scorsa a Messina.
Ma, aldilà dei risultati in campo, mi pare di tutto interesse fare il punto su quelle che sono le prospettive a riguardo della gestione societaria del F.C. Trapani 1905 Srl, quantomeno a breve termine. Tutti siamo ben consci della gravosità dell’impegno finanziario che i soci dell’ex Dattilo si sono assunti, allorché hanno deciso di disputare il loro secondo campionato di serie D, cambiando denominazione ed assumendo i gloriosi colori granata.
A questo impegno economico Michele Mazzara e soci hanno intenzione di far fronte al meglio, da qui alla fine del campionato, concludendolo regolarmente. Per cui, almeno fino a giugno prossimo, sembra che potremo stare tranquilli sul piano della gestione societaria, in quanto per la corrente stagione calcistica sono stati quantificati i costi e ne è stata anche individuata la relativa copertura.
Non voglio fare i conti in tasca a nessuno ma mi pare evidente che, a fronte di entrate derivanti da sponsorizzazioni e contributi vari, rimanga una significativa differenza da colmare, non essendo sufficienti le prime a coprire l’intero budget di spesa. Se le anzidette entrate possono stimarsi all’incirca in 400.000,00 euro per l’intera stagione, rimane da reperire, per fare fronte alle uscite programmate, una cifra che potrebbe essere compresa fra i 400 ed i 600 mila euro.
A tale somma dunque dovranno provvedere, da qui a fine stagione, i soci del FC Trapani 1905 essenzialmente in due modi : o con risorse personali, oppure integrando le prime con ulteriori introiti derivanti da eventuali nuovi sponsor e/o contributi. Al momento, infatti, non si ha notizia del possibile ingresso di nuovi soci, che apportino denaro fresco nelle casse della società, coprendo la molto probabile differenza fra costi totali e risorse finanziarie al momento acquisite .
Si tratta, dunque, di cifre molto impegnative a cui far fronte da parte del gruppo societario ex Dattilo, che si confronta quest’anno con un campionato di serie D, disputato con un certo tipo di ambizioni, scaturenti dal fatto di chiamarsi Trapani e vestire i colori granata. E se pare che per la corrente stagione sportiva in un modo o nell’altro si farà, la domanda da porsi è la seguente :
E per l’anno prossimo ? E per quelli immediatamente a venire ? Che tipo di continuità di gestione e, soprattutto, di stabilità finanziaria l’attuale proprietà sarà in grado di assicurare ? In proposito, non è mai definitivamente svanita l’indiscrezione, secondo la quale ci sarebbe un gruppo di imprenditori del nord Italia pronto a rilevare la società, nell’ipotesi in cui Mazzara e soci non fossero più nelle condizioni di far fronte agli impegni di spesa, che la categoria comporta.
Tale gruppo forestiero, più di una volta, è stato da alcuni indicato come proveniente da Parma, città a noi ben nota per i trascorsi ivi avuti da un amico dei colori granata, ossia Daniele Faggiano. Ma finora nessuna conferma ufficiale, o indiscrezione filtrata dalle maglie societarie, conferma questa ipotesi. In ogni caso, stante quanto scritto in precedenza circa le risorse finanziarie a disposizione dell’attuale proprietà, per un eventuale cessione societaria se ne parlerebbe semmai non prima di giugno prossimo, a meno che non si verifichino prima di quella data improvvise crisi di liquidità, tali da accelerare quello che fino ad ora però rimane solo un ipotetico scenario di avvicendamento nella proprietà della società granata. Vedremo dunque cosa accadrà da qui a fine stagione ed intanto occupiamoci dell’immediato, che in questo caso vuol dire calcio giocato.
A Messina c’è stato rammarico, perché si poteva vincere ed invece si è solo pareggiato. Ma aldilà dell’errore difensivo, da cui è scaturito il pari del Messina (Bruno sbaglia il rinvio di testa, regalando un angolo agli avversari), a me preoccupa, per quanto fatto vedere dai granata nelle partite finora disputate, la mancanza nella manovra d’attacco di uno schema alternativo ai cross dalle fasce. In altre parole, se non segnamo con il gioco aereo, dovremmo almeno avere un’alternativa, palla a terra, per vie centrali, in grado di mettere un uomo davanti al portiere in posizione di sparo, a seguito di triangolazioni strette. Domenica a Messina però questo schema alternativo non si è visto. Quella in cui Musso ha colpito il palo, su assist di Spano, è stata solo un’occasione episodica ed un po’ casuale.
Dunque, servirebbe che il Mister doti la squadra di tali alternative negli schemi di gioco. Ma per far questo ci sarebbe bisogno, a mio avviso, anche di un ulteriore intervento sul mercato. Mi riferisco ad un centrocampista di qualità ed esperienza, che dia sostanza al gioco di squadra, cucendo la manovra fra i reparti e mettendo in condizione gli attaccanti di finalizzare con manovre palla a terra e non solo attraverso il gioco aereo, fondato sui traversoni dalle fasce. Di questo tipo di prospetto molti osservatori, sottoscritto compreso, hanno ravvisato la mancanza.
È evidente, inoltre, che, una volta trovato ed ingaggiato, cambierebbero anche gli obiettivi stagionali, visto che con molta probabilità diverremmo una squadra in grado di competere anche per il primo posto.