I granata, pur giocando essenzialmente di rimessa, demoliscono il Cerignola e ridanno brillantezza alla loro classifica. Adesso un trittico di gare ravvicinate ci dirà di che pasta siamo fatti, a cominciare dalla trasferta di Monopoli.
Sorretti finalmente da una buona condizione atletica, a parte forse Crimi, che, impiegato in un ruolo non suo, ha molto arrancato, i granata hanno conseguito la vittoria principalmente con l’atteggiamento, prima ancora che con altre armi; dunque hanno vinto ben prima di scendere in campo, preparando nel migliore dei modi il match con il Cerignola.
Ed infatti, pronti, via, siamo apparsi subito determinati, concentrati come forse mai prima. E, soprattutto, atleticamente reattivi; una squadra ben diversa, sotto questo aspetto, da quella lenta, macchinosa e poco incisiva a rete, vista nel turno precedente sempre in casa con il Messina.
Quel pari rocambolesco, agguantato solo nei minuti finali di recupero, evidentemente ha insegnato qualcosa. E la domenica successiva i granata hanno subito mostrato in campo un cipiglio ed una vis agonistica senza precedenti.
I due fattori in precedenza menzionati, quello di una condizione atletica finalmente accettabile e quello mentale, ci hanno permesso di sbloccarla subito, al settimo minuto. E da lì in poi abbiamo giocato sempre in contropiede, colpendo di rimessa e chiudendo le marcature così come avevamo iniziato, su palla inattiva.
Probabilmente era questo il piano gara predisposto da Aronica:
sbloccare il risultato con una partenza sprint, mettendo all’angolo gli avversari e poi, una volta passati in vantaggio, conquistare palla nella nostra trequarti e ripartire il più velocemente possibile con azioni rapide e ficcanti, di rimessa, in grado di sorprendere la retroguardia avversaria.
Da qui la rinuncia ad un regista di ruolo, come Carraro, per fare posto ad un interditore come Crimi, anche se non al meglio della condizione atletica.
E sempre da qui la scelta di giocare con Bifulco in posizione di trequartista centrale, alle spalle delle due punte Lescano e Fall, così da schermare in fase di non possesso il loro play basso, vale a dire Capomaggio, con l’intento di indurre l’avversario in errore nella fase di costruzione del gioco e così ripartire in contropiede, una volta impossessatisi del pallone.
Certo, agire di rimessa è più facile che impostare ed articolare una manovra, che ti porti a concludere a rete, con geometrie precise.
Ma il canovaccio tattico ci è stato in pratica suggerito dal Cerignola, che, una volta andato in svantaggio, si è scoperto nel tentativo di portare pericoli verso la nostra porta, lasciando aperti dei corridoi, nei quali noi ci siamo infilati, colpendo inesorabilmente.
Fondamentale, dunque, è stato sbloccare subito la gara, cosa che ci ha permesso di esaltare le qualità dei nostri assaltatori di centrocampo e, soprattutto, dei nostri attaccanti, che in velocità ed in contropiede sanno essere costantemente pericolosi.
Non so cosa sarebbe successo se non l’avessimo sbloccata subito.
Forse avremmo faticato come col Messina nel creare pericoli, oppure no, visto che già prima del 1-0, ci eravamo procurati due chiare occasioni da rete, non in contropiede ma attaccando con tutti gli effettivi palla a terra e dunque sarebbe stata solo questione di tempo.
Ed infatti si è visto subito che qualcosa era cambiato e che giocavamo usando tutto il fronte d’attacco, manovrando in velocità e con precisione, mettendo in difficoltà una retroguardia, quella pugliese, sempre in costante ritardo nel passare dalla fase di possesso a quella di non possesso e soprattutto nel posizionarsi davanti ai propri 16 metri, operazione che veniva da loro condotta sempre con una certa difficoltà, appunto perché o troppo lenti o troppo sbilanciati in avanti.
Bravi tutti, dunque, compreso Aronica, che col suo 4-3-1-2 ha messo in seria difficoltà il Cerignola, per quanto detto sopra e che ha poi gestito con un ermetico 5-3-2 di occlusione degli spazi il finale di gara, forse un po’ eccessivo, data l’inconsistenza in attacco degli avversari, che hanno segnato solo con un tiro da fuori area.
Adesso ci vuole ciò che finora ci è mancato, ossia la continuità. Abbiamo tre gare per provare a confermarci e dare una svolta alla classifica. Monopoli e Giugliano in trasferta con in mezzo il turno infrasettimanale casalingo con l’Avellino, il 30 Ottobre, data in cui ricorrono i 64 anni dall’inaugurazione dello stadio polisportivo provinciale di Trapani.
E mentre la condizione atletica cresce, atteggiamento e compattezza devono rimanere quelli visti domenica scorsa.
Staremo a vedere che Trapani vedremo e se sapremo vincere anche sfruttando la manovra ed il gioco fraseggiato, così da potere dire di essere finalmente avviati verso la tanto agognata competitività, oppure se i vecchi mali saranno ancora presenti, costringendoci ancora, come in avvio di stagione, a fasi alterne di rendimento.
Francesco Rinaudo