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Trapani – Juve Stabia, al Provinciale gara verità

M’Bala Nzola è l’emblema della rinascita. Ma tutta la squadra a La Spezia si è fatta apprezzare, per personalità e dedizione; gioco ed ordine tattico. Dal canto loro le vespe si presentano come una squadra ferita. Ultimo posto con un solo punto, cinque sconfitte e un pareggio in sei partite

“Oggi abbiamo dimostrato di essere diventati una squadra…”

Ripartiamo proprio dalla fine, dalle dichiarazioni scarne ma significative di M’Bala Nzola dopo aver steso lo Spezia a domicilio. 

Nzola, si proprio lui. E’ l’emblema della rinascita. Quel giocatore finora “croce e delizia” di tutti coloro che hanno provato ad allenarlo e gestirlo. 

Lo stesso Baldini solo poco tempo fa si era detto non proprio contento del suo approccio agli allenamenti, della sua svogliatezza. Eppure proprio il giocatore francese nelle ultime tre gare ha sfoderato prestazioni che, per qualità, impegno e continuità, finora aveva tenuto ben nascoste. 

Evidentemente la Serie B lo intriga molto più che la C e Baldini con la sua schiettezza lo ha forse scosso al punto giusto. Ma tutto il Trapani a La Spezia si è fatto apprezzare, per personalità e dedizione; gioco ed ordine tattico.

Quindi la frase di Nzola a fine partita, detta a caldo, è significativa del fatto che qualcosa sta cambiando.

Dopo le difficoltà di avvio campionato, il Trapani sta diventando una vera squadra. Sta imparando a conoscersi e a conoscere il credo del suo allenatore

E magari lo stesso allenatore sta imparando a conoscere i suoi giocatori e le loro caratteristiche. Proprio là, dove il tecnico della promozione in B (Vincenzo Italiano) era volato per ambizione. 

Al Picco di La Spezia. Il calcio è un mondo che poco ha a che vedere con gli altri mondi. Nel calcio può capitare che gli allievi superino il maestro, rifilandogli anche una sonora lezione. 

E così è capitato al “povero” Italiano che cercava il riscatto sfruttando le difficoltà della sua vecchia squadra ed invece proprio da questa ha subìto quella che potrebbe essere la mazzata decisiva.

Cambio di modulo

A Trapani non abbiamo fatto nemmeno in tempo a chiedere la gogna per mister Baldini, che questi s’inventa il colpo a sorpresa, presentandosi davanti a Italiano, grande fautore del 4-3-3, con un inedito 4-3-1-2

Come a voler dimostrare al suo predecessore che il Trapani può anche giocare in maniera diversa. 

Le due punte stavolta vicine, Pettinari e Nzola, con alle spalle un centrocampo a rombo con Moscati, Luperini, Aloi e Tauguardeau. 

In difesa la linea a quattro con Jakimovski a sinistra, Pagliarulo e Scognamillo centrali, Del Prete a destra. In porta la conferma di Carnesecchi. 

Un sistema di gioco che a guardare quanto successo in campo ha letteralmente sorpreso Italiano e i suoi. Ripetutamente presi d’infilata dai granata, che hanno segnato quattro volte e sfiorato il gol in almeno altre tre occasioni. 

Certo gli spezzini durante la gara ci hanno messo molto del loro, con una serie di errori anche marchiani. Ma i granata sono stati molto attenti in fase di copertura: sorpresi solo una volta in occasione del primo gol dello Spezia realizzato da Ragusa. 

Trapani che in realtà aveva già mostrato evidenti progressi nelle precedenti due partite casalinghe contro la Salernitana e la Cremonese, due delle formazioni meglio attrezzate. Aveva però racimolato solo un punto al termine di prestazioni che avrebbero meritato il suggello di altrettante vittorie. 

Così non è stato per l’imprecisione sottoporta dei nostri attaccanti, la bravura dei portieri avversari e qualche topica arbitrale. 

La Salernitana poi ha battuto tutti i record riuscendo a cogliere i tre punti senza mai tirare in porta. Solo un cross, infatti, che ha portato al rigore decisivo per un mani in area di Scognamillo. 

La differenza con la vittoria di La Spezia l’ha fatta anche un avversario in totale confusione tecnica, tattica e mentale. Qualcosa di incomprensibile quando in panchina hai un “maniacale” come Vincenzo Italiano. 

Però questo è quello che è successo ed è servito ai nostri per capire che in questo campionato non si deve mollare mai di un centimetro contro nessun avversario. 

Questa prima vittoria ha dato subito uno scossone importante alla classifica, dal momento che il Trapani adesso è con 4 punti in terzultima posizione, appaiato con il Livorno e lo stesso Spezia. 

Chiaro che il successo contro i liguri è solo un primo tassello di una lunga cavalcata e non c’è molto da illudersi.

Juve Stabia

Una giornata alla quale bisognerà essere bravi a dare seguito. 

Sin dalla prossima sfida interna contro una rivale diretta come la Juve Stabia. Dopo gli ultimi risultati le “vespe” sono rimaste da sole all’ultimo posto con un solo punto. 

Pensate un po’ che partita ci attenderà già alla settima giornata, non decisiva certo, ma uno snodo importante si. 

Se il Trapani la dovesse vincere porterebbe il proprio vantaggio già a 6 punti e, più che per la classifica, questo scenario risulterebbe propizio per un discorso psicologico.

La partita si giocherà sabato 5 ottobre alle ore 18:00, presso lo Stadio Provinciale

Laddove il Trapani finora non è riuscito a vincere, eccezion fatta per la gara di Coppa Italia contro il Piacenza. 

Dal canto suo la Juve Stabia si presenta come una squadra ferita, con tanta voglia di fare al Trapani quello che i granata hanno fatto allo Spezia. 

Quella del Provinciale viene vista come una gara verità, che non è possibile sbagliare, considerando le tre sconfitte rimediate in sette giorni. 

Del resto i numeri per i campani sono impietosi, con un solo punto, cinque sconfitte e un pareggio in sei partite. Due sole reti messe a segno e ben dodici incassate. 

Per preparare la trasferta siciliana il tecnico Caserta ha portato in ritiro già da sabato scorso la sua squadra e la società ha imposto il silenzio stampa. 

Quasi tutta la rosa sarà a disposizione, tranne Mastalli, Tonucci, l’ex Fazio (infortunati) e Cissè (squalificato). Difficile ipotizzare che tipo di formazione Caserta voglia schierare per difendere la sua panchina ormai appesa ad un filo. 

Il tecnico calabrese finora ha cambiato tanto e spesso, non riuscendo a trovare la formula giusta. Comunque Cissè dovrebbe essere sostituito da Forte al centro dell’attacco. 

La Juve Stabia sta pagando oltremodo la perdita di Paponi, passato al Piacenza, che ormai era diventato un elemento cardine. Sia in campo che nello spogliatoio. 

Risulta comunque poco chiaro il fatto che, nonostante il mese e mezzo di vantaggio rispetto alla altre squadre di B, come delle altre promosse dalla C, la Juve Stabia non sia riuscita a programmare un mercato più incisivo. 

La promozione diretta porta la data del 20 aprile scorso e quindi ci sarebbe dovuto essere tutto il tempo per iniziare con largo anticipo l’allestimento della squadra. 

Questa è la “colpa” maggiore che la tifoseria stabiese rimprovera alla propria società. E finora il verdetto del campo sembra confermare. Siamo solo alle prime giornate e tutto o molto può cambiare, però partire male in questa categoria non aiuta.