I granata nelle ultime due gare sono stati concreti, ottenendo il massimo in termini di punti, pur senza entusiasmare sul piano del gioco.
La tranquillità di classifica offre modo e tempo per migliorare. Lo saprà fare il Mister? E soprattuto : lo saprà fare la società?
Due vittorie consecutive lanciano il Trapani a ridosso della zona play off.
Due vittorie frutto dell’abnegazione di un gruppo di calciatori, che ci mette faccia ed impegno e sono sostenuti dalla tifoseria tutta.
Due vittorie, in particolare la seconda con il Canicattì, non belle sul piano del gioco ma frutto di abnegazione e tanta generosità agonistica.
Ossia, ciò che aveva chiesto Mister Torrisi, appena reinsediatosi sulla panchina granata:
in questa fase della stagione non bisogna essere belli, ma cinici;
badare al sodo e portare a casa il risultato.
Ed i suoi calciatori per ora lo stanno accontentando.
Gare non certo esaltanti, quelle giocate dai granata.
Sbloccate su palla inattiva e poi gestite al meglio fino a chiuderle, approfittando degli errori altrui in un caso oppure di qualche fortuita circostanza nell’altro.
E se a Cittanova i granata, avanti di tre reti, si erano fatti rimontare nella ripresa fino al 2-3 finale, facendoci anche temere di essere raggiunti nei minuti di recupero, al Provinciale invece, una volta sbloccata la partita, l’hanno portata a casa, confezionando altre due reti, senza subire alcun pericolo serio da parte degli avversari.
Certo, per 60 minuti abbiamo arrancato, senza produrre nemmeno una occasione da rete.
È bastato però il goal di Carboni, che ha inzuccato sotto misura su angolo di Kosovan e successivo assist di De pace, per orientare una gara, che stava filando dritta verso lo 0-0 e non aveva prodotto fino ad allora alcun sussulto, nè di gioco nè di occasioni da rete.
Ma per quest’anno va bene così.
La classifica adesso lo testimonia.
Ed essere a tre punti dai play off e a ben 11 dai play out ci da modo di gestire con una certa tranquillità gli ultimi tre mesi di campionato.
È molto probabile che da qui alla fine andrà più o meno sempre così :
non avendo particolari obiettivi in campionato, qualche altra gara la vinceremo, magari qualcuna la perderemo ma dovremmo comunque finire la stagione in una posizione di classifica se non apicale, quantomeno tranquilla. Dignitosa.
Ne dovremmo approfittare per farne un trampolino di lancio in vista della prossima stagione.
Migliorando soprattutto il gioco, che, se rimane così, non può autorizzarci a pensare in grande, e puntando su un progetto tecnico, che tenga conto di quanto di buono la squadra di quest’anno sta offrendo sia in senso collettivo, sia come individualità.
Discorso normalissimo, questo, in una società organizzata e con una progettualità ben definita.
Discorso non semplice per una società come è attualmente il Trapani, in cui tutto è incerto, in forse e sempre in divenire.
Dovrebbe essere la società ha sostenere lo sforzo finanziario necessario a varare un programma competitivo per l’anno prossimo.
E dovrebbe pensarci già ad Aprile, prima che finisca il campionato.
Ma in una società alle prese con le spese dell’attuale stagione, che non si sa bene da chi saranno sostenute, che ha a che fare con i debiti, che vorrebbe appianare ma che invece crescono, non pare ci sia tempo e modo per fare altro, per programmare il futuro.
Questa, in realtà, è la più grossa incognita della società granata:
come arriveremo a fine stagione e se e quante risorse residueranno per ripartire con ambizioni vincenti l’anno prossimo.
Lo scenario reale potrebbe anche determinare un ulteriore ridimensionamento degli obiettivi, qualora non si trovassero i soldi per pensare ad un campionato di vertice.
Se così fosse, e speriamo di no, andremmo incontro ad un’altra stagione come l’attuale, senza grosso entusiasmo da parte della gente e vivacchiando a metà classifica, navigando di conserva.
Torrisi però,dopo il tre a zero di domenica scorsa, aveva già cambiato obiettivo:
dalla concretezza legata al risultato come fine unico, era passato nelle dichiarazioni post partita al “fare ritornante la gente allo stadio per farla divertire”.
Ma se la sua squadra continuerà a giocare così e se, soprattutto, la società non riuscirà ad investire risorse per un campionato di vertice l’anno prossimo, mi sa che questo nuovo obiettivo è destinato a rimanere solo una pia intenzione. Sia adesso che l’anno prossimo, eventualmente.
Francesco Rinaudo