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Trapani, ora la continuità . . .

Le ultime due vittorie consecutive in campionato (al Provinciale con la San Cataldese ed a Giarre) consentono ai granata di preparare nel migliore dei modi i due recuperi, entrambi casalinghi, con Real Aversa (domenica 20/03, ore 14,30, a porte chiuse) e Sant’Agata (mercoledì 23/03, ore 14,30).

Pagliarulo e compagni arrivano al prossimo doppio impegno casalingo con una settimana completa di lavoro sulle spalle ed anche sull’onda dell’entusiasmo, scaturito dalle recenti affermazioni, foriero indubbiamente di serenità e tranquillità ritrovate.

Si tratterà adesso di provare a recuperare alcuni degli infortunati (Buffa, Lupo, Spano e Pedicone), in modo di reggere, a livello atletico e nervoso, a questo vero e proprio “tour de force”.

Sarà di nuovo disponibile De Felice, che domenica scorsa ha scontato il proprio turno di squalifica.

E proprio alla vittoria per 2-1 a Giarre, la prima della gestione Morgia lontano dal Provinciale, occorre ritornare, per capire quale Trapani verosimilmente si presenterà in campo domenica prossima.

Una squadra che con una certa fatica si sta riprendendo dallo stop forzato di inizio anno, dovuto ai casi di Covid al suo interno e che ci ha messo parecchio a ritrovare i tre punti e, ancora non del tutto, gioco e prestazioni.

Le due vittorie consecutive sono state infatti conseguite entrambe grazie ad una superiorità numerica, protrattasi per metà gara in casa con la Sancataldese ed addirittura per la quasi totalità della durata del match a Giarre.

E se mentre con i nisseni durante la superiorità numerica, pur trovando il goal della tranquillità solo nei minuti di recupero della ripresa, non avevamo subito reti o eccessivi pericoli, a Giarre invece, pur con l’uomo in più, siamo riusciti a subire il goal del momentaneo pareggio, a seguito della consueta disattenzione su una palla inattiva, scodellata nella nostra area di rigore.

E’ pur vero che nella ripresa, immediatamente, abbiamo rimesso le cose a posto con il goal in mischia di Antezza, abile a trovare il colpo di testa vincente su calcio d’angolo; e ciò ci ha consentito di controllare la gara senza ulteriori affanni, anzi, sciupando anche con Vitale l’occasione dell’1-3.

Ma è altrettanto vero che, a differenza della domenica precedente, non siamo riusciti a segnarlo il goal della tranquillità,  pur avendone avuto, come detto, la possibilità e pur trovandoci nelle migliori condizioni per ottenerlo.

In sostanza, bisognerà vedere come si comporterà la squadra in condizioni normali di parità numerica, ben consapevoli che a Giarre nel primo tempo, in vantaggio di una rete ed in 11contro 10, abbiamo subìto costantemente l’iniziativa dei padroni di casa, che non solo sono riusciti a pareggiare ma soprattutto non facevano trasparire l’inferiorità numerica, per quanto e come correvano lungo tutto il perimetro di gioco.

Non avrebbero potuto farlo per tutta la gara in verità ed infatti, subito dopo il nostro secondo vantaggio, la partita si è praticamente assestata e noi ne abbiamo assunto il controllo, senza però riuscire ad infliggere ai padroni di casa il colpo del K.O.

Insomma, bravi ad andare in vantaggio con due azioni su palla inattiva (il rigore di Russo ed il calcio d’angolo, su cui si inserisce Antezza), ma incapaci di chiudere il match con azioni manovrate, palla al piede, frutto di una manovra congegnata, fluida ed incisiva.

E questo sembra cominciare ad essere un limite, che si aggiunge a quello delle consuete distrazioni difensive su palla inattiva e che potrebbe pesare vieppiù nel prosieguo del campionato.

E’ infatti evidente che non abbiamo un uomo-goal in avanti, il classico centravanti da 10/15 goal a campionato.

Ci abbiamo volutamente rinunciato in fase di costruzione della squadra ed in sede di mercato, al contrario del play maker di centrocampo, ruolo in cui adesso, dopo le finestre di mercato, possiamo schierare almeno due calciatori, Olivera ed Antezza, a non voler considerare Buffa.

Ciò ci porta direttamente a svolgere qualche riflessione circa i destini futuri di questa squadra, indissolubilmente legati a quelli che saranno i programmi futuri della società.

Al momento, con ancora tre gare da recuperare, ci troviamo ad 8 punti dai play out ed a 13 dai play off. Quindi in una condizione di sufficiente tranquillità e con ancora concrete speranze di migliorare la nostra posizione di classifica.

In ogni caso, anche a considerare di vincere tutti e tre i recuperi che ancora ci rimangono da giocare, ci potremmo tra qualche tempo trovare a quattro punti dai play off, ma con la prospettiva di doverli inseguire, dopo avere speso parecchie energie psico/fisiche nei turni stretti, a cui i recuperi ci hanno costretto. Non facile, anche se non impossibile. Peseranno indubbiamente infortuni ed ampiezza dell’organico e qui noi non siamo messi granché bene.

Si profila dunque, per quest’anno, un campionato di transizione, obiettivo ben diverso da quello che la società si era prefissato ad inizio stagione (il miglioramento del sesto posto del Dattilo l’anno precedente), società che da parte sua è chiamata a decidere cosa fare per la prossima stagione.

E qui gli interrogativi sono più d’uno:

  1. Resterà Morgia?
  2. L’attuale organico verrà smantellato ovvero si punterà sulla continuità, cercando di confermare i migliori calciatori di quest’anno, magari integrandoli con qualche nuovo innesto?
  3. Quanti e quali under  riusciremo a trattenere, in vista della costruzione dell’organico del prossimo campionato ?

Tutti interrogativi, a cui sarebbe utile rispondere per tempo, cominciando sin da ora a programmare la prossima stagione.

Ma anche in questo caso gli interrogativi sono più d’uno:

  1. Quali sono le risorse di questa società?
  2. Ci sono sufficienti coperture finanziarie per affrontare la prossima stagione?
  3. Se esiste un programma triennale, ci sono anche le rispettive coperture per finanziarlo?

Insomma, come si vede, di carne al fuoco ce n’è parecchia ma in un clima rasserenato di classifica, che la squadra oggi sembra in grado di potere ottenere e mantenere, anche se quest’anno gli obiettivi erano altri e pur sempre rimanendo in attesa delle conferme del campo, non dovrebbe risultare difficile dare le adeguate risposte alla tifoseria e programmare il futuro, qualunque esso sia.

Ma bisogna cominciare a pensarci adesso. Per non trovarsi spiazzati la prossima estate.

Francesco Rinaudo