La vittoria di sabato scorso in quel di Latina, per quanto fortemente agevolata dalla superiorità numerica, di cui hanno goduto i granata dal minuto 8 del secondo tempo, in virtù dell’espulsione del giocatore pontino Di Livio e senza che la squadra, nuovamente affidata a Sasà Aronica, avesse mostrato fino a quel momento alcun progresso o inversione di tendenza rispetto alle gare precedenti sul piano del gioco, ancora una volta assente o, al più, lento e farraginoso, ha avuto però un effetto concreto importantissimo:
complice la sconfitta del Messina in quel di Sorrento per 1-2, i granata con il 2-0 di Latina si sono portati a 16 punti di vantaggio in classifica sui peloritani, ultimi in graduatoria e ciò ha significato salvezza aritmetica con tre gare di anticipo.
Il Messina, infatti, questa domenica dovrà osservare un turno di riposo e gli rimangono quindi solo due gare da disputare da qui alla fine del campionato; ammesso e non concesso che le vinca entrambe (e noi, al contempo, perdessimo tutte e tre le gare, che ci rimangono da giocare) potrebbe al massimo portarsi a – 10 in classifica dai granata.
E qualora, in astratto, noi chiudessimo al penultimo posto (ipotesi questa estremamente difficile da concretizzarsi, poiché dovremmo essere rimontati da tutte le squadre sotto di noi e perdere anche l’ultima gara, in casa con la Casertana, con più di un goal di scarto), tutto ciò determinerebbe comunque l’impossibilità di disputare i play out con retrocessione diretta dell’ultima in classifica, perché fra la penultima e l’ultima ci sarebbero più di otto punti di distacco in classifica.
Dunque, un risultato, quello della salvezza anticipata, che allontana le nubi scure, che si erano addensate sul futuro dei granata all’indomani della sesta sconfitta consecutiva, rimediata nel derby casalingo con il Catania, perso per tre reti a zero e che aveva determinato l’esonero dell’allenatore Torrente ed il quinto avvicendamento stagionale in panchina con il ritorno di Sasà Aronica e che riporta indubbiamente una certa tranquillità nel gruppo squadra, cosi da chiudere nel migliore dei modo questa travagliata stagione.
Certo, la salvezza è ben poca cosa rispetto agli obiettivi societari di inizio stagione, che erano quelli della promozione diretta in serie B e cozza in modo evidente con quelli che erano i proclami, profusi a iosa dalla proprietà fino a qualche settimana fa, proprietà che del resto non ha esitato a definire fallimentare (sul piano del risultato sportivo) la stagione in corso.
Pur tuttavia, per come si sono messe le cose, la salvezza è un risultato da tenere ben stretto, perché ci consente di guardare al futuro con rinnovata fiducia.
Intanto, perché al momento il Trapani ha, in teoria, la possibilità di riacciuffare almeno il decimo posto in classifica, che significherebbe in concreto l’accesso ai play off.
L’aritmetica, infatti, lascia ancora aperta qualche possibilità; vincendo, ad esempio, la gara casalinga di domenica con il Team Altamura, squadra anch’essa già salva e quindi abbastanza tranquilla, i granata, in virtù di un eventuale passo falso casalingo del Giugliano ed in concomitanza del turno di riposo, che osserverà la Juventus Next Gen (ossia le due squadre al momento decima e nona in classifica), potrebbero ritrovarsi a soli tre punti dal decimo posto.
In realtà, sarebbero quattro, visto che sia con i campani che con i piemontesi abbiamo gli scontri diretti a sfavore.
Ciò determinerebbe poi la necessità di vincere tutte e due le rimanenti gare, che rimangono da giocare, col Benevento in trasferta e con la Casertana in casa, sperando inoltre che le nostre concorrenti, nel frattempo, perdano punti nei nostri confronti.
Non sarà facile, ma alla luce della tranquillità ritrovata, sperarci non costa nulla; altro discorso sarebbe poi disputarli i play off di girone e capire che possibilità avremmo di passare il turno ma questo, al momento, è un discorso prematuro da affrontare.
Ciò di cui, invece, è fin d’ora importante occuparsi, ritengo sia la programmazione della prossima stagione.
Già in precedenza ho scritto che in primis il nostro Presidente dovrebbe fare tesoro degli errori commessi quest’anno: un susseguirsi di decisioni sbagliate, che, partendo dall’estate scorsa ed arrivando fino all’attualità, anziché risolvere il problema, hanno finito con l’acuirlo.
A mio avviso, la prima cosa da fare sarebbe quella di affidarsi per la prossima stagione ad un allenatore che sia nel calcio ciò che Jasmin Repesa è nel basket, affidando a queta figura così individuata, di comprovato spessore tecnico e carismatico la costruzione dell’organico, affiancandogli, allo scopo, un D.S. di sua massima fiducia, così che entrambe le figure tecniche, ora descritte, lavorino in simbiosi l’una con l’altra per la definizione della rosa di prima squadra, in piena ed effettiva autonomia, senza interferenze di alcun genere.
A tal proposito concordo con coloro che ritengono che non tutto sia da buttare quest’anno; in particolare, che ci siano alcuni calciatori (Ruggiero, Ciuferri e lo stesso Daka, ad esempio), i quali in un contesto tecnico/atletico diverso dal gruppo squadra attuale, completamente rivoluzionato per ben due volte nel corso di questa stagione, potrebbero rivelarsi giocatori importanti.
Costoro dovrebbero essere affiancati da almeno 5 o 6 titolari atleticamente ben strutturati, sopra il metro e novanta, per intenderci e costituire la base per la rosa della prossima stagione, perché i “piccoli” in diversi ruoli già li abbiamo; ma è con la fisicità nei ruoli chiave, che in serie C si fa la differenza; fisicità che quest’anno ci è mancata.
La seconda cosa da fare (ed anche di essa ho già scritto in precedenza) sarebbe, a mio avviso, quella di assumere da parte del Presidente una diversa linea comunicativa, più sobria sia in quantità che nei toni, rispetto a quella fino ad oggi proposta.
Ciò non solo per evitare di alimentare eccessive aspettative fra i tifosi, che poi, quest’anno, alla resa dei fatti, hanno ingenerato solo delusione e distacco fra la gente, ma anche e soprattutto per evitare che tale linea comunicativa possa ritorcersi contro, visto che, per come è stata condotta finora, specie sui social, ha spesso dato la stura ad inutili e sterili polemiche dal contenuto stucchevole, financo determinando, in taluni casi, conseguenze disciplinari per lo stesso Presidente e per la società, ultimamente sanzionati, e non è la prima volta che succede, con due diverse ammende dal Tribunale Federale Nazionale, su deferimento della Procuratore Federale, per le dichiarazioni ritenute travalicanti “il limite della continenza” e quindi “allusive ed offensive” nel criticare, nella fattispecie, l’operato dell’arbitro della gara di Coppa Italia fra Rimini e Trapani.
Tutte situazioni, di cui avremmo volentieri fatto a meno di occuparci, concentrandoci invece sui destini del nostro Trapani, che tutti vorremmo ancora, più che mai, splendidi e forieri di grandi soddisfazioni.
Francesco Rinaudo