Dopo aver battuto nettamente, on the road, Brescia, i granata conquistano il quinto successo stagionale e volano al terzo posto in classifica, seppur in coabitazione. Stavolta erano attesi ad una gara sulla carta abbordabile, contro una squadra, Napoli, che non aveva ancora vinto, quindi assetata di punti. Ma i recenti innesti di Green (assente comunque a Trapani) e Bentil, oltre al recupero di Pangos, tutti atleti che di Eurolega ne hanno masticato, ponevano la questione Napoli come una pericolosa incognita. Shark al completo. I granata si fanno un po’ sorprendere dal basket orchestrato proprio da Pangos che, sul pick and roll, disegna basket per se e per i compagni. Trapani non ha la solita intensità di gioco, difensiva in particolare ma sul finire dei primi 10’ riesce a mettere la testa avanti, sfruttando la collaborazione offensiva tra Alibegovic ed i lunghi Horton e Pleiss, ancora una volta partito in quintetto. 24-22 dopo il primo quarto. Il secondo parziale è piena inerzia per Trapani, che tocca il +10 (55-45) all’intervallo lungo, brava a giocare in transizione e trovare un Yeboah sempre più infallibile al tiro dai 6.75. Il parziale offensivo recita ben 31 punti granata, segno di ritrovato ritmo e fluidità offensiva. Al rientro dagli spogliatoi si assiste ad una Napoli ben determinata a rientrare nel match, con Pangos celestiale (21 p.ti, 4/7 da due, 4/5 da tre, 11 assist) in “doppia doppia” e ben gestito nel minutaggio da coach Milicic. Lo stesso Bentil a far male (18 p.ti e 7 falli subiti), un po’ dimenticato sul pick and pop da Trapani, a colpire negli spazi creati da Pangos. Gli uomini di Repesa però risultano complici con un atteggiamento difensivo non esaltante, così non riescono di conseguenza a correre la transizione ed a metà campo faticano, perdendo tanti palloni spesso senza pressione. Gli appena 8 punti realizzati nel periodo da Trapani la dicono lunga sul momento granata, così al 30’ è avanti Napoli dopo un’eternità, sul 63-65 (parziale del quarto 8-20). Ma ancora una volta le rotazioni granata fanno la differenza, Repesa pesca infatti Petrucelli (15 p.ti, 5/6 da due, 1/2 da tre) e Galloway (12 p.ti tutti nel periodo finale), fino a quel momento impalpabili, e si ritorna al consueto showtime (32-20 negli ultimi 10’) che, complice una difesa finalmente più aggressiva, consente il break finale, decisivo. 95-85 lo score alla fine dei 40’. Shark con 4 atleti in doppia cifra, e 31 assist a referto, a dimostrazione di condivisione del pallone. Tra i singoli, oltre ai citati, bravi anche Yeboah (13 p.ti, 3/4 da tre e 8 rimbalzi) e Robinson (14 punti, 5 falli subiti, 10 assist ed un prezioso 3/5 da tre), sempre più leader e decisivo negli equilibri di squadra. Trapani ha ancora una volta buone percentuali dal campo (23/36 da due, 63.9%, 12/29 da tre, 41.4%), ben bilanciando tiri dalla media e da fuori, chiudendo con ben 116 di valutazione che la dice lunga sulla qualità complessiva espressa contro Napoli. Decisiva si è rivelata anche la maggior rotazione rispetto agli ospiti, probabilmente arrivati col fiato corto nel finale di gara. Stavolta a non convincere è stato l’atteggiamento difensivo, troppo rilassato e poco concentrato, concedendo agli avversari medie da favola (18/25 da due, 72%; 12/28 da tre, 42.9%), aspetto che stavolta non è costato caro ma sul quale concentrare il focus in settimana, in vista di un match, esterno, contro un’altra neopromossa terribile, Trieste, anch’essa a quota 10, come Trapani, in classifica.
Salvatore Barraco