Se dovessimo giudicare il valore di questo Trapani, inteso come squadra, e il lavoro del suo allenatore, Alfio Torrisi, dall’esibizione di San Luca, le considerazioni finali non potrebbero di certo essere positive. Al di là dello stesso risultato finale, che estrapolato dal contesto può anche essere considerato come accettabile, quello che si è visto sul campo calabro è qualcosa che si avvicina di molto al deprimente. Stando alle dichiarazioni finali di Torrisi, il Trapani avrebbe anche fatto una buona gara, considerate le assenze a centrocampo e l’espulsione patita da Ngyir nel secondo tempo. In realtà, il tecnico, comprensibilmente preferisce accendere i riflettori sul poco di buono che c’è da tirare fuori da una partita del genere. Peccato che le cose non stiano propriamente in questo modo. In tutti i 90’ i granata, non solo non hanno mai tirato in porta, ma quasi mai sono riusciti anche solo ad affacciarsi in area avversaria per cercare di concludere seriamente a rete. Troppi gli errori nei passaggi, anche i più elementari, che hanno finito sempre per spegnere sul nascere ogni possibile ripartenza. Ritmo lento, smarcamenti inesistenti, idee pari allo zero. E’ bastata una squadra come il San Luca, appena appena più motivata perché alla ricerca ancora di punti salvezza, per mandare in confusione Summa e compagni. I padroni di casa nel primo tempo si sono adeguati al nulla dei granata. Nel secondo, specie dopo l’espulsione di Ngyir, hanno alzato il ritmo riuscendo a creare nel finale quelle due-tre occasioni che avrebbero potuto far svoltare la gara a loro favore. Dall’altra parte, invece, sempre niente o quasi.
Gestione negativa. A tre giornate dalla fine della stagione regolare, chiedersi come sia possibile presentarsi in questo modo ad una sfida che, in caso di vittoria, poteva rivelarsi decisiva è quantomeno lecito. La domanda è: a cosa sia servito cambiare allenatore, esonerando Monticciolo, che tra mille difficoltà qualcosa di buono aveva cominciato a farlo vedere, per tornare alla scelta di inizio stagione. Ovvero quel Torrisi a cui era stata affidata una formazione con un organico di ben altro livello ed era già stato allora bocciato sul campo dalla evidenza dei risultati. Questo è quello che gran parte della tifoseria trapanese si starà chiedendo negli ultimi tempi. Sull’esito finale della partita a nostro avviso pesa come un macigno una cattiva lettura in un momento topico. Ci riferiamo a quella ripartenza, 4 contro 2, condotta da Ngyir a metà ripresa. Il ragazzo ghanese arrivato al limite dell’area avversaria, poteva servire ben tre compagni praticamente liberi: uno alla sua sinistra e ben due sulla destra. Sceglie in maniera avventata di calciare lui. Ne esce fuori un passaggio al portiere. Ngyir, che fino a quel momento era forse quello che si era più sbattuto almeno sul piano della corsa, chiaramente in quella occasione aveva dato segni di annebbiamento. Essendo ammonito ci si sarebbe aspettato il cambio; invece è rimasto in campo per poi incorrere nella seconda ammonizione pochi istanti dopo. Sembrano casualità fine a se stesse, ma il calcio a tutti i livelli viene spesso deciso proprio dai dettagli. E anche qui il Trapani è mancato in maniera sorprendente.
Finale thriller. Gli ultimi 270’ da giocare per concludere la stagione regolare vedono ancora cinque squadre in lotta per conquistare i due posti rimanenti per accedere ai playoff. Il Trapani in questo momento conserva il quarto posto con un solo punto di vantaggio sulle inseguitrici più immediate, Licata e Vibonese, che guarda caso saranno le prossime due avversarie in campionato. L’ultima partita sarà quella in casa contro il Catania, già promosso. Ma occhio anche al Lamezia che si trova a due punti e che nell’ultimo turno ha vinto sul campo del Locri, secondo in classifica e già qualificato. Il calendario, quindi, finisce per rendere ancora più amaro questo pari di San Luca. L’impressione è che il Trapani abbia perso un’occasione ghiotta per dare il colpo di coda definitivo e acciuffare gli spareggi. Ora ci sarà da rimboccarsi le maniche e ripartire. Fare i punti che servono proprio contro le avversarie dirette e questo ci farà capire meglio di che pasta è fatta la squadra di Torrisi. Quello che però è certo è che ci vorranno ben altre prestazioni.
Massimo TANCREDI