Promozione sul campo per Mollura, sia nello starting five – dove sarà il numero 4”, sia quale capitano. Per lui si tratterà di un vero cambio di ruolo e di mentalità in campo, in quanto passerà dalla sua specialità di “sesto uomo”, capace di cambiare ritmi, intensità e impronta alle gare, a uomo di quintetto. Maggiori le responsabilità, con l’obiettivo, imposto, di centellinare i falli, soprattutto in una squadra che appare davvero risicata sotto canestro.
Ben sette i nuovi inserimenti, con tre uomini di quintetto: Tomasini e i due americani, Wiggs e Childs e quattro quinti di panchina: Massone, Taflaj, Biordi e Guaiana.
A nascere è una squadra che sulla carta appare sensibilmente indebolita rispetto a quella della passata stagione. Difficile poter migliorare il settimo posto della stagione regolare e gli esiti della ottima fase ad orologio. Semmai, quest’anno, l’attenzione dovrà essere rivolta a lasciarsi dietro le squadre che dovranno giocarsi i play out.
La risultante, come detto, è oggi quella di una squadra profondamente rinnovata, sia perché era presso che scontato che andasse via Miller – una delle note maggiormente positive dello scorso anno, ottima la stagione del miglior secondo americano mai pescato dalla società- e che con molta probabilità sarebbe stato difficile trattenere Corbett. Ma anche perché appariva certa la partenza di Spizzichini e appariva scontato che alla lunga non si sarebbe dato completamente corso all’inusuale contratto quinquennale con Renzi. Sua la decisione di anticipare la scadenza del contratto, destinazione Orzinuovi, dove farà coppia con Corbett, alla corte di un coach “non troppo simpatico” qual è Corbani che lo conosce bene avendolo avuto nelle giovanili di Treviso. Difficile dire se e in che misura avranno influito sulla scelta di Renzi, anche le polemiche alimentate alla fine del campionato relativamente ai suoi atteggiamenti nei confronti dei giovani del roster granata.
A proposito, via anche i giovani, in particolare, Pianegonda che sarebbe stato ancora sotto contratto per la prossima stagione, approdato in prestito a Ferrara, nell’altro girone della A2, dove confiderà di poter trovare maggiori minutaggi.
Ad arrivare innanzitutto i due americani: Wiggs che conosce l’Italia, avendo giocato due stagioni fa a Ferrara e che sostituirà Corbett, pur avendo caratteristiche diverse, risultando un esterno eclettico, con buona forza fisica, molto più duttile di LaMarshall; Childs, un rookie, un’ennesima scommessa che inevitabilmente pagherà dazio in avvio, in termini di adattamento al campionato e di inserimento nella squadra ma che si spera possa proseguire sulla strada di Miller. Tomasini per Spizzichini è forse l’unico cambio del quintetto che assicura lo standard passato, se non addirittura lo migliora, garantendo esperienza, carattere e duttilità. Guardia classe ’93, versatile, polivalente, in grado di giocare in ogni ruolo fra gli esterni, possiede grande esperienza in A2, dove nelle ultime due stagioni ha giocato a Casale.
In panchina, cambio del play sarà Massone, la scorsa stagione a Piacenza, già ex Biella; cambio dell’ala sarà l’albanese, di formazione italiana, ex Capo d’Orlando, Taflaj. Entrambi, classe ’98, pertanto, al loro primo anno da senior, hanno sottoscritto un contratto biennale e sono atleti ben noti al pubblico della A2, dotati di buona esperienza nella categoria, probabilmente alla ricerca di minutaggi crescenti ma con l’imprescindibile presupposto di lasciarsi alle spalle una certa discontinuità che finora ha caratterizzato il loro rendimento. Spazio poi al ritorno a Trapani di Guaiana, giovane under classe 2000, guardia-ala, a cui la società concede una buona opportunità per ritagliarsi un ruolo importante fra i cambi, dopo gli anni di prestito in B, Cecina prima e Piombino nell’ultima esperienza. Una vera scommessa, invece, è la giovane ala-pivot classe ’96, sammarinese, Biordi, che arriva con un contratto annuale, come primo cambio dei lunghi. La passata stagione prima in A2 alla Virtus Roma e poi in B a Ruvo di Puglia. Si confida nelle sue forti motivazioni ma è uno sconosciuto a questi livelli e rappresenta una delle più grosse incognite, soprattutto alla luce del ruolo che sarà chiamato a rivestire.
A conti fatti, almeno sulla carta, quella granata appare una squadra -oltre che super rinnovata e che dovrà faticare in avvio per i prevedibili problemi di inserimento/adattamento- con scarsa consistenza e affidabilità a rimbalzo, poca esperienza e con pochi punti nelle mani, essendo venuti a mancare i principali riferimenti offensivi. Il tutto a dispetto di una potenziale capacità di corsa e di difesa che dovranno rappresentare le armi privilegiate, se non il credo della formazione granata. Insomma, difesa e contropiede in primis.
Evidente che la costruzione del roster abbia risentito non poco del ridimensionamento del budget societario, mettendo nelle mani del riconfermato coach Parente (ormai alla sua quinta stagione consecutiva sulla panchina granata) una squadra da plasmare se non un’incognita. Per lui si prospetta una vera sfida, nella stagione più difficile della sua carriera di allenatore, dopo aver praticamente azzerato tutto rispetto alle precedenti esperienze. Una squadra senza “prime donne”, con molta duttilità e con le responsabilità quasi equamente ripartite. Una scommessa di non poco conto.
Per la Pall. Trapani si partirà con la Supercoppa, a meno di anticipi e spostamenti, il 12 settembre, con l’esordio al Palailio, nel girone “azzurro”, contro Pistoia. A seguire il 15 settembre a Chiusi, prima di chiudere il tris di gare ancora in casa con il Capo d’Orlando, domenica 19 settembre. Indicative, comunque, in quanto passibili di spostamenti concordati fra i club, le date. Ad accedere alla Final Eight, le sette vincenti di ciascun girone unitamente alla società organizzatrice dell’evento, qualora non classificata. In caso contrario, l’ottava sarà la miglior seconda classificata nei 7 gironi.
L’inizio del campionato, invece, è fissato per il 3 ottobre con la Pall. Trapani che è stata inserita nel girone “verde”, unitamente a: Biella, Casale, Cantù, Orlandina, Mantova, Urania Milano, Orzinuovi, Pall. Piacentina, Piacenza, Pistoia, Treviglio, Torino e Udine. Un girone da far venire i brividi e far tremare le vene e i polsi, sulla carta, certamente più “forte” di quello “rosso” e nel quale Trapani evidentemente sarà chiamata a soffrire.
Sarà una stagione difficile perché ci sarà anche da fare i conti con il covid, sebbene il green pass e la decisione del consiglio dei ministri di consentire il 35% della capienza nei palazzetti dovrebbero finalmente riportare un po’di pubblico al Palailio e contribuire a far dimenticare gli scenari surreali della passata stagione con le partite giocate a porte chiuse o quasi.